venerdì 19 febbraio 2010

Lettera agli artisti

Cari artisti,
da qualche parte sarete.
Leggo sui giornali che stanno preparando per voi un nuovo museo Pecci, a Prato.
Addirittura avrà una copia a Milano o qualcosa di simile.
Cari artisti, è un inganno.
Non costruiscono affatto per l'arte, questi non sono i mecenati del tempo che fu. Sono molto, molto peggio. Costruiscono per gli affari, per fare affari. Punto.
Il presidente non è un artista o uno studioso, ma un imprenditore.
Questi nuovi costruttori e reggitori di musei orrendi e asfissianti pensano all'arte come grande opportunità per i conti correnti. Con la complicità delle giunte di tutti i colori asservite all'economia.
Per questa servitù, solo per questo il Museo Pecci non ha mai decollato, la gente ha sempre 'sentito' che era un inganno e ha disertato. E continuerà a farlo, finché i padroni non si renderanno conto di dover cambiare, radicalmente.
Se avete a caro la vostra arte, disertate anche e soprattutto voi la mostruosità di questo inganno. Non partecipate alla festa, che distrugge la vostra stessa arte. Che cosa vi lasceranno esporre? Il nulla, l'insignificante, il vuoto. La forma, al massimo.
Abbiate rispetto per voi e per quello che fate.
Ci sarà qualche altro luogo dove voi potrete essere per il mondo.

Maila Ermini

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