martedì 14 dicembre 2010

Da che pulpito

Da quale pulpito viene la lettera di Cenni sulle partecipate.
Al riguardo, vogliamo aggiungere: per anni abbiamo visto distribuire posti e posti  in cambio di consenso elettorale. Una aberrazione totale. Qualcuno sostiene che anche Alemanno a Roma.
Pensare però che arrivi il Cenni e cambi il sistema lui, ecco, questo fa davvero sorridere.  Sembra una presa in giro. Che lui sia dalla parte dei cittadini di Prato? Sarebbe già molto che fosse  un po' dalla parte dei lavoratori delle sue fabbriche.



Cenni contro i sindaci della piana .Lettera aperta: «Basta spartizioni di poltrone» PRATO. E’ il sindaco Roberto Cenni a scrivere una lettera aperta ai partiti politici e alle associazioni di categoria su Consiag. «Abbiamo assistito negli ultimi giorni a molti interventi relativamente alle posizioni dei partiti e dei sindaci su Consiag - scrive Cenni - Mi riferisco in particolare ai sindaci della piana fiorentina, certamente dei beneficiari che col loro 27 per cento decidono le sorti della società a danno di Prato e dei comuni della provincia. In questo momento - continua Cenni - mi preme richiamare quello che credo dovrebbe essere il pensiero di tutti e cioè il ruolo e l’utilità che le società partecipate dovrebbero svolgere in favore di un unico interesse: quello dei cittadini. Per garantire efficienza, qualità dei servizi e tariffe contenute». E ancora: «Penso siano chiare e presenti a tutti le sfide e le competizioni che dovranno essere affrontate da queste società a partire dal 2011. E credo che l’interesse comune sia quello di affrontarle con la massima capacità per poter partecipare ai bandi e alle gare nella speranza di vincerle. Qui non si tratta di una questione semplicemente di destra o di sinistra, né tantomeno l’assicurazione per i comuni a impegnare una poltrona nella cabina di regia ma che l’interesse sia il mantenimento del servizio e soprattutto cercare di svolgere un ruolo di sviluppo, affidando ai cda obiettivi precisi nel tentativo di conservare in Toscana la centralità delle decisioni». «Posso capire - aggiunge - che in ragione di vecchie abitudini si sia consolidato un sistema di spartizione di poltrone, con clientele di vario genere, ma mai come in questo momento faccio un invito e un richiamo a tutti al senso di responsabilità. Ci sono servizi che comunque la legge impone di mettere a gara che oltre a risvolti economici incidono soprattutto sulla comunità. Ad esempio la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Le amministrazioni pubbliche rischiano infatti di non avere più in mano la gestione dell’azienda ma resterebbe loro comunque la responsabilità di fronte ai cittadini nel caso di un cattivo servizio. Ma penso anche al bando per le reti del gas, dove il fattore sicurezza è chiaro a tutti. Per non parlare delle garanzie che è doveroso dare a tutte le maestranze che fino ad oggi hanno prestato lavoro nelle società partecipate». «Trovo pertanto straordinariamente fuori luogo i diversi interventi sui media circa inciuci o stanze dove questo argomento dovrebbe essere discusso. Ritengo invece - conclude Cenni -importante che la discussione si tenga nelle sedi preposte. Nelle assemblee delle società partecipate, dove dovrebbero essere definite le strategie condivisi da affidare ai cda. Abbiamo perso fin troppo tempo e il dovere impone di non lasciare spazio a ulteriori schermaglie». (Da Il Tirreno, Prato).

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