venerdì 3 dicembre 2010

La politica che non rappresenta

E' una vecchia storia.
Questi politici non ci rappresentano, ora più che mai.
Gli studenti che hanno sfilato per le strade, e le hanno occupate, hanno significato soprattutto questo. Perché questa politica lontana da noi, questi politici che anche a livello locale non si vedono mai girare fra la gente,  confrontarsi seriamente se non in apparizioni per accogliere applausi, se non sfreccianti nelle auto blu,  se non davanti alle telecamere, questa gente non può rappresentarci.
Nel piccolo si vede nella nostra città, Prato. Ma potrebbe essere detto di moltissimi altri sindaci, lontani e vicini e di tutti i 'colori'.
Un sindaco che non si 'dà' se non alle cene degli amici; che non si rende conto bene della sua città; che non la conosce; che fa salotto nel teatro-bene, protetto dagli specialisti dell'immagine, dove riceve i suoi cittadini come un signore d'altri tempi...
Semplicemente ridicolo, e 'distante'. Potremmo dire anche inutile.
Un rappresentante dei cittadini si muove per la città, si muove fra la gente, cerca di capire, di conoscere, di vedere. E di comunicare con le persone che lo hanno eletto, e certo non in un salotto!
E' questo il dramma e una delle cause dello stallo dell'economia. Una politica chiusa in sé stessa e nei suoi privilegi, fonte e mezzo di privilegi, personali e di casta. Una politica sostanzialmente non democratica, non osmotica, non dinamica. Una democrazia falsa e solo d'immagine.
Questi rappresentanti che non ci rappresentano, che aprono il futuro solo a sé stessi, ecco contro chi hanno sfilato i giovani.
Ecco cosa va cambiato.

Nessun commento:

Dai Celestini a Levi

  Ieri,  in occasione dello spettacolo dei venti anni dei Celestini, in cui ho riproposto La Mostra Parlante "Ti mando ai celestini...