giovedì 16 dicembre 2010

Malaparte non va

Perché la mostra su Malaparte è snobbata dai pratesi?
Il Comune ha puntato molto su questo evento, ma non attrae.
Recentemente ha escogitato anche la possibilità di dare, tramite i commercianti del centro, biglietti omaggio.
I giovani che frequentano la biblioteca non hanno nessuna voglia di fare quattro passi in più per andare a trovare il loro illustre concittadino. Anche perché lo sentono così poco concittadino, così poco pratese, nonostante  Malaparte abbia cantato Prato come nessuno mai.
E poi c'è il passato politico, che dire ambiguo è dir poco; il suo estetismo, il narcisismo portato all'eccesso, il suo frequentare i potenti: a noi dicono poco, non emozionano.
L'idea è che il Malaparte non sia sincero, non sia autentico, nonostante lo voglia apparire.
Altri letterati della sua generazione, non necessariamente di Prato o italiani, risultano molto più vicini ai giovani pratesi.
Certo, il Fondo Malaparte è stata una occasione perduta per Prato, e tornerà a casa di Dell'Utri.
Ma a molti pratesi non sembra importare affatto.

Dopo la mostra dello Zar, organizzata dalla provincia per intenti d'affari, un altra mostra 'flop', questa organizzata dal Comune che ha utilizzato lo scrittore (e non era difficile) per la propaganda.
Questo succede quando si manovrano dall'alto eventi e manifestazioni per fini che sono tutto fuorché culturali.

Ora siamo in attesa dei dati che snocciolerà l'assessorato, la conta dei numeri, che apparirà sui 'giornalelli',  per di-mostrare che non era così.

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