martedì 28 febbraio 2012

Aderisco a Salva i ciclisti

Questa è la lettera che ho mandato al Sindaco Cenni per la campagna "Salva i ciclisti" a cui Primavera di Prato aderisce:

Caro Sindaco,

Come avrà già avuto modo di apprendere dalle notizie degli ultimi giorni, l’Italia si posiziona al terzo posto in Europa per mortalità in bicicletta. Negli ultimi 10 anni, ben 2.556  ciclisti hanno perso la vita sulle nostre strade ed è per porre freno a questa situazione che due settimane or sono abbiamo lanciato in Italia la campagna #salvaiciclisti con cui abbiamo chiesto al Parlamento italiano l’applicazione degli 8 punti del Manifesto del Times.
In questi i giorni il Parlamento sta facendo la propria parte ed una proposta di legge sottoscritta da (quasi) tutte le forze politiche è pronta per la presentazione alla Camera e al Senato. Senza il suo preziosissimo contributo di amministratore locale, però, anche la migliore delle leggi rischia di restare lettera morta ed è per questo che siamo a chiedere la sua adesione alla campagna #salvaiciclisti per il miglioramento della sicurezza dei ciclisti nella sua città.
Aderendo a #salvaiciclisti si impegnerà quindi a:
1.         Garantire l’applicazione a livello locale degli 8 punti del Manifesto del Times per le aree di competenza comunale,
2.        Formulare le opportune strategie per incrementare almeno del 5% annuo gli spostamenti urbani in bicicletta nei giorni feriali,
3.        Contrastare il fenomeno del parcheggio selvaggio (sulle strisce pedonali, in doppia fila, in prossimità di curve ed incroci, sulle piste ciclabili),
4.        Far rispettare i limiti di velocità stabiliti per legge e istituire da subito delle "Zone 30" e “zone residenziali” nelle aree con alta concentrazione di pedoni e ciclisti,
5.        Realizzare, qualora mancante, un Piano Quadro sulla Ciclabilità o Bici Plan,
6.        Monitorare e ridisegnare i tratti più pericolosi della città per la viabilità ciclistica di comune accordo con le associazioni locali,
7.        Redigere annualmente un documento pubblico sullo stato dell'arte nel proprio comune di competenza della viabilità ciclabile indicando i risultati dell'anno appena trascorso e gli obiettivi futuri,
8.        Dotare ogni strada di nuova costruzione o sottoposta ad interventi straordinari di manutenzione straordinari con un percorso ciclabile che garantisca il pieno comfort del ciclista,
9.        Promuovere una campagna di comunicazione per sensibilizzare tutti gli utenti della strada sulle tematiche della sicurezza,
10.      Dare il buon esempio recandosi al lavoro in bicicletta per infondere fiducia nei cittadini e per monitorare personalmente lo stato della ciclabilità nella sua città
È perché riteniamo che la campagna #salvaiciclisti  sia dettata dal buon senso e da una forte dose di senso civico che chiediamo un suo contributo affinché anche in Italia il senso civico e il buon senso prendano finalmente il sopravvento.

Approfitto per collegare qui sotto un video che racconta la storia di un paese che scelse di andare in bici, l'Olanda. Vale la pena di guardare e ascoltare.
Quando il vicesindaco mi si disse che i pratesi - e gli italiani in genere - non amavano andare in bici, e quindi che c'erano cose più importanti da fare in città, forse non conosceva la storia di questa rivoluzione.
Forse pensò che io sono una donna naif, che sogna. O una che rompe.
Egli fu sordo e cieco con me, e con tutti noi.

L'evoluzione del trasporto sulla bicicletta è davvero l'unica possibile oggi e non potranno essere presi in considerazione, per il futuro, candidati che persistono nelle vecchie logiche mentali e di potere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo, Maila, tu parli rivolgendoti a uomini vecchi, il Cenni e il Borchi, e non anagraficamente, ma per mentalitá e prospettive. Un silenzio da parte loro é scontato e il tuo appello cadrá nel vuoto. Un esercizio di fantasia é chiedere troppo. Come oggi uno, dieci, cento negozietti al centro di Prato; chiusi per noia e asfissia.

Anonimo ha detto...

Penso lo stesso. Si tratta di superare questa politica vecchia e falsa, cioè legata a certe logiche del voto.

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