sabato 17 agosto 2013

Caramelle e isteria

Quando l'uomo non sa come definire una donna, quando non ha più argomenti, la chiama 'isterica'. A quale uomo non è capitato di dirlo, a quale donna di non sentirlo? Anche gli uomini più evoluti, anche quelli più 'femministi'...
L'isteria della donna è più che un luogo comune, ormai. E, nonostante siano state scritte enciclopedie sull'isteria dell'uomo, oltreché della donna, è sempre lei la portatrice dell'utero.

Questo utero fa sì che noi donne non pensiamo, naturalmente, che ci afferrino momenti di irrazionalità, di aggressività menadica, in cui accade che l'uomo rimanga esterrefatto e allibito.

Questo utero, secondo il luogo comune, fa sì che la donna non ragioni,  ma piuttosto abbia reazioni inconsulte.

Molti filosofi lo hanno scritto, senza pensare ai Padri della Chiesa. 

Chissà perché, pensando all'isteria e ai luoghi comuni del rapporto uomo-donna, del linguaggio standard e di genere ormai inveterato, mi è venuta in mente una canzone che copio sotto, conosciuta ormai anche dai più giovani.

Forse perché contiene la parola 'caramella', di cui mi accusano di abusare -da isterica bizzosa? - quando pubblico le recensioni e le riflessioni altrui sulle mie opere.


− Cara, cosa mi succede stasera, ti guardo ed è come la prima volta 
− Che cosa sei, che cosa sei, che cosa sei [...]
− Tu sei la frase d’amore cominciata e mai finita 
− Non cambi mai, non cambi mai, non cambi mai 
− Tu sei il mio ieri, il mio oggi 
− Proprio mai 
− È il mio sempre, inquietudine 
−Adesso ormai ci puoi provare/chiamami tormento dai, già che ci sei 
−Tu sei come il vento che porta i violini e le rose 
−Caramelle non ne voglio più 
−Certe volte non ti capisco 
−Le rose e i violini/ questa sera raccontali a un’altra, violini e rose li posso sentire/ quando la cosa mi va se mi va, quando è il momento/ e dopo si vedrà 
−Una parola ancora 
−Parole, parole, parole 
−Ascoltami −Parole, parole, parole 
−Ti prego −Parole, parole, parole 
−Io ti giuro 
−Parole, parole, parole, parole, parole soltanto parole, parole tra noi 
−Ecco il mio destino, parlarti, parlarti come la prima volta.(1)


(1) Celebre duetto recitato da Alberto Lupo e cantato da Mina ("Canzonissima" del 1971), parole e musica di Chiosso - Del Re – Ferrio.

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