venerdì 30 agosto 2013

La Notte Nera della Periferia di Prato (17): Chiesanuova, il Sud del Nord


Ho chiesto ad Antonella Cocchi, del Comitato Chiesanuova di Prato, di mandarmi uno scritto su questo quartiere così sofferente.
Era già 'sud' quando io ci vivevo, tanti anni fa, quando ero bambina e poi ragazza. Era già allora un quartiere problematico, immigratorio, difficile, sporco.
Allora non era tutto costruito come oggi, lo stavano facendo, e senza pietà 'urbanistica' a favore del cittadino, senza nessun respiro culturale.

"A Chiesanuova i cittadini hanno coniato un nuovo slogan che ben inquadra quale sia la reale situazione del quartiere “SIAMO IL SUD DEL NORD” dove per Nord si intende la Circoscrizione e per Sud il concetto più “spregiativo” di tale termine (degrado, abbandono,  incuria ecc). Già questo dovrebbe renderti l’idea di cos’è Chiesanuova per le Amministrazioni Comunali che fino ad oggi si sono avvicendate.
Chiesanuova, come ben tu sai, è un quartiere che ha avuto il suo grande sviluppo con il boom economico degli anni 60 e con la forte immigrazione specialmente dal sud Italia. Interi paesi come Bovino e Panni, solo per farti un esempio,  si sono in massa trasferiti in questa parte della città creando delle vere e proprie comunità al punto che ancora oggi a Chiesanuova nel mese di luglio si festeggia, con la rituale processione religiosa, la Madonna di Panni. Chiesanuova che cresceva come numero di abitanti, come insediamenti abitativi ma restava al palo come servizi e centri di aggregazione.
Questo “modo di operare” è restato invariato negli anni, mentre nelle altre zone della città bene o male qualcosa le Amministrazioni Comunali facevano, Chiesanuova veniva dimenticata e lasciata nel suo oblio. Qualsiasi iniziativa creata dal basso veniva ostacolata perché non controllata. Non molti anni fa fu creata da parte di cittadini volenterosi un’associazione dove venivano messe in rete le varie realtà del quartiere; le parrocchie, i circoli Arci e Acli, la società sportiva in modo da creare eventi nel quartiere. Il risultato? Non potendo essere controllata, i “potenti/politici della zona” con una sorta di “ricatto” l’hanno fatta naufragare.  Su tutto i “potenti/politici della zona” dovevano dire qualcosa, dovevano avere l’ultima parola e tutto questo con il placet di una Circoscrizione, la Nord, che acconsentiva a questo.
Ma la gente, costituitasi in Comitato,  ha continuato a lottare per ottenere quei servizi (pochi) ma di vitale importanza. Ecco allora che viene contattato direttamente il direttore delle Poste per la nuova ubicazione e il nuovo ufficio postale viene fatto in Via Taro, contro il parere dei “potenti/politici della zona”, ma con viva soddisfazione sia delle Poste Italiane che dei cittadini. C’era la difficoltà da parte degli anziani per raggiungere il centro prelievi del Giovannini ed ecco allora che sempre la gente, il Comitato, inizia a prendere accordi con la locale sede della Misericordia, con il parroco, con l’assessore Mondanelli per far nascere un centro prelievi in zona scombussolando i giochi della Circoscrizione Nord che sponsorizzava la nascita del suddetto centro prelievi nella più nobile frazione di Figline. Ma anche in questo caso i “potenti/politici della zona” vengono sconfitti e il centro prelievi nasce nella locale sede della Misericordia. L’ultima battaglia in ordine di tempo, il fontanello pubblico. C’era la necessità di averlo, la gente lo richiedeva ma prima doveva e deve nascere a Galcetello, secondo i nostri amati rappresentanti della Crcoscrione Nord, ma anche in questo caso il Comitato ha vinto e a fine settembre verrà inaugurato nella piazza di Via Taro davanti alle scuole elementari.
Iniziative culturali pari a zero. Ogni tanto qualche piccola concessione da parte della rassegna estiva della Circoscrizione con iniziative all’interno del plesso scolastico delle “F. Lippi” proprio per darci il contentino ma il grosso delle manifestazioni si fanno nella parte più “in” della circoscrizione, a Santa Lucia, a Coiano, in Galceti. Il circolo Arci quasi totalmente assente, a parte la solita scuola di ballo o il ballo liscio del sabato pomeriggio, il resto è incentrato sul gioco delle carte o delle partite in Tv. (penso, se non ricordo male, che l’ultima rappresentazione teatrale risale ad un tuo spettacolo di diversi anni fa!)
 Eppure la necessità e la richiesta della gente per avvenimenti di un certo tipo ci sarebbe ed è forte. Basti pensare al grande successo che ha avuto il progetto portato avanti da un gruppo di anziani della Parrocchia insieme a una cooperativa di ragazzi diversamente abili che hanno messo in scena uno spettacolo teatrale che ha avuto il pieno nei giorni che è andato in programmazione nei locali della Parrocchia (alla presenza tra l’altro del Vescovo Mons. Agostinelli) ricevendo applausi  da parte di tutto il pubblico presente.
Adesso Chiesanuova è diventato un quartiere multietnico, un quartiere dove le voci per strada diventano incomprensibili, dove l’odore del gulash si mescola a quello del cus-cus, dove la soia e la paprika si uniscono, dove i bambini di varie etnie, religioni, culture vanno a scuola e giocano insieme, un quartiere dove proprio in questo momento ci sarebbe bisogno di nuovi progetti culturali, di nuovi spazi aggregativi per sfruttare al meglio queste “diversità” trasformandole in ricchezza invece di farle scivolare piano piano in “emergenza sociale”, ma qui entra in ballo l’intelligenza e la capacità, e i nostri politici non ne sono del tutto provvisti.
Questa è Chiesanuova oggi, questa è la realtà. Se vuoi ottenere qualcosa devi rimboccarti le maniche e andare avanti senza aver paura dei “potenti/politici della zona” e con caparbietà, spesso,  riesci a realizzarla. Spero di essere riuscita a darti un quadro della situazione."
Antonella

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Confermo e mi congratulo con l'autrice di quanto esposto in esatta sintesi nel bellissimo articolo di cui sopra. Essendo un abitante "storico" di Chiesanuova, nato e vissuto dal 1953 non posso che sottoscrivere: quello che ho letto non è altro che l'immagine della sua storia fino ai nostri giorni.
Che dire, di fronte alla incapacità intellettiva dei politici locali sempre pronti a chiederci fiducia e voti, questi hanno risposto fallendo completamente (e ripetutamente) il loro mandato dimostrandoci la loro consapevole incapacità di intercettare le reali necessità degli abitanti del nostro territorio. Con il passare del tempo, questo atteggiamento ha portato la Chiesanuova a divenire una unità "circoscritta nella sua stessa Circoscrizione", il ghetto del Sud che sprofonda inesorabilmente nel suo sostanziale degrado sociale mentre, parallelamente, sale rapidamente la riqualifica del proprio Nord. Questo fatto ci fa pensare ad un progetto stabilito e pianificato da anni - e messo regolarmente in opera - da parte dei nostri amministratori spesso sapientemente assenti sul nostro territorio o facendo orecchie da mercante difronte al nostro grido di aiuto. Ora però è giunta l'ora di riflettere seriamente sullo stato delle cose ed iniziare a rimboccarci le maniche appoggiando fin da subito le poche ma importanti iniziative che il comitato Chiesanuova intraprende ed è l'unico organismo rimasto sul territorio che sta all'ascolto dei suoi abitanti. Forse con questo atteggiamento e l'appoggio di tutti potremo davvero iniziare un nuovo corso. Dare un avvio serio ad una nuova, seria, Vera Primavera di PRATO.
Alex Chiesanuova.

Anonimo ha detto...

E io mi voglio anche congratulare con questo blog, preciso, puntuale, corretto.
Ironico, duro spesso, ma mai offensivo.
Brava Maila, e grazie.
So che tenere questo diario ti pesa anche tanto.

Silvia, una tua ammiratrice

Anonimo ha detto...

Condivido tutto ma una cosa non e stata detta a Chiesanuova un’associazione che si dovrebbe occupare del sociale c’è peccato che al posto dei bisogni dei cittadini si occupa del ballo e delle gite per fare cassa, in barba alle persone bisognose, d'altronde l’aiutano a spendere quei pochi spiccioli che hanno

Anonimo ha detto...

Oltre a tutto quello espresso correttamente dalla signora Antonella Cocchi,esiste un punto sul quale nessuno si focalizza....LA PAZIENZA,L'ONESTA,LA COMPRENSIONE E LA BONTA'degli abitanti di Chiesanuova ai quali vengono richiesti tanti sacrifici vedendo sacrificati sempre e solo i loro diritti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Antonella,la tua determinazione è ammirevole......
GRAZIE,I TUOI CONDOMINI UN PO' MATTI....MARTA,KATIA E ENRICO.

Anonimo ha detto...

Solidale al cento per cento con Antonella e il Comitato di Chiesanuova...
Abitanti di tutti i SUD di Prato uniamoci...
Leonardo, via Cironi, sud del centro

Anonimo ha detto...

Mai esposizione dei fatti è stata così curata e attenta come quella della Signora Cocchi. Ha colpito nel segno, ci sono troppi potenti a Chiesanuova che non hanno interesse a migliorare le cose. Non conosco personalmente la signora ma ce ne dovrebbero essere di più come lei. Brava, non mollare.
Sandra

Anonimo ha detto...

Ho letto tutto d’un fiato lo scritto di Antonella e devo farle i miei complimenti perché ha fatto un quadro della situazione di Chiesanuova molto chiaro e purtroppo molto vero. Ho avuto più volte l’occasione di discutere con i “potenti/politici della zona”, come li chiama lei, e ogni volta sono rimasta amareggiata e delusa dal loro comportamento e da come hanno cercato di risolvere i problemi della zona. Non so perché, ma ho come l’impressione che ci sia sempre qualcuno che tira indietro. E la domanda sorge spontanea: è incapacità o interesse. Non saprei cosa scegliere. Grazie Antonella, continua così e, riprendendo le parole di Alex “con l’appoggio di tutti potremo davvero iniziare un nuovo corso” . Lisetta

Anonimo ha detto...

Antonella sindaco di chiesanuova?

Anonimo ha detto...

Buongiorno. Ho scoperto per caso questo spazio e ho letto le considerazioni di Antonella. Certo, risalgono a circa otto anni fa, ma...è davvero così "tremendo" il quartiere di Chiesanuova? Chi sarebbero questi signori, definiti potenti/politici, che si oppongono alla realizzazione di opere utili, progresso culturale e sociale e iniziative utili al miglioramento del benessere dei cittadini? Perché vengono definiti così? Cosa avrebbe di così strano un quartiere come Chiesanuova per essere definito in maniera dispregiativa "il Sud della Circoscrizione Nord"?
A distanza di otto anni, qualcuno in questo spazio confermerebbe totalmente quanto descritto nel post di Antonella?
Domenico
Grazie

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