Un altro dei motivi per cui l'assessore alla cultura regionale Scaletti se ne deve andare è anche il disinteresse nei confronti di Gonfienti etrusca. Oltre a spendere soldi e sprecare immagine nei brindisi e negli arcobaleni di un giorno facendosi buttare a mare gioiosa con tanto di servizio cortigiano di Stato targato RAI3, avrebbe potuto serbarne un po' anche per 'il tesoro da valorizzare', i cui scavi, com'è noto, dovevano riprendere a giugno. Lei, insieme alla Soprintendenza, alla Provincia, al Comune di Prato, non hanno fatto altro che sproloquiare a vanvera se non peggio, come ricordo da anni e come anche ricorda questo articolo del Il Tirreno del 2011 che copio e incollo oltre, insieme a una foto che immortala il reperto ridotto a 'giocarello' e intanto disperso qui e là. Più là che qua.
In quei giorni scrissi una lettera, incredibilmente pubblicata su "La Repubblica" (1), al Presiente Rossi che, insieme all'assessore Scaletti, venne in visita a Prato con tanto di ispettrice Poggesi al seguito (entusiasta, sugli interporti: "Come diciamo sempre, prima dell'Interporto della Toscana Centrale, c'è stato l'Interporto degli Etruschi"), e naturalmente il 'divino' mai mi degnò di risposta. Nell'articolo sono citate anche le mitiche parole dell'allora assessore provinciale alla cultura Nesi Edoardo, "Di più non ci si poteva aspettare", e il solito fumus o res nullius del Sindaco Cenni.
«Gonfienti, un tesoro da valorizzare»
Affascinato dal sito etrusco: presto la prima riunione
1 commento:
Sono i tre nella foto i veri resposabili della situazione di Gonfienti ( citerei anche l'ex sindaco Romagnoli, oltre ai responsabili dell'Interporto ).
L'Etrusco
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