Alla fine poi il Ministro Alfano (erroneamente da qualcuno definito 'miniastro') non è venuto a Prato a leggere il librone redatto dall'assessore alla sicurezza Aldo Milone sui fattacci di Prato.
O come mai?
Be', i motivi sospettati sono molti, e tutti legati al cosiddetto 'giorno del giudizio' del suo padrino Berlusconi, che è in attesa di conoscere la sentenza sull'affaire Mediaset. E non è venuto perché doveva andare ai funerali delle vittime di Pozzuoli.
Un momento difficile in cui è meglio stare a Roma, e l'assenza di qualche ora può essere decisiva. Si sa che Angelino non è amato dai falchi della corte berlusconiana, e deve stare attento, proprio ora che si parla di rimpasto di Forza Italia, scesa in campo della mondadorica Marina figlia di Silvio Berlusconi...
In secundis, non è venuto anche perché la situazione della giunta pratese, che ha superato di un voto la crisi comunale approvando per un voto il bilancio, è sotto gli occhi di tutti.
Si deve zompettare fino alla fine dell'anno, in qualche modo; consegnare la Città di Prato al Commissario avrebbe significato consegnarla direttamente alle mani della cosiddetta Sinistra, peraltro malconcia e impresentabile, con i Sel(leri) in grande agitazione smaniosa di collocazione, in particolare i giovani che hanno bisogno di trovarne una.
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