Poveri ma belli: così mi sento, e per questo cito un titolo di un famoso film di Dino Risi.
Senza nemmeno l'ombra di un soldo pubblico (la Regione ce li ha negati, ci ha negato la 'residenza' compiendo un altro ennesimo abuso e continuando la persecuzione nei confronti degli artisti non allineati, mettendoli anche in serie difficoltà economiche - la difesa del lavoro, eh?), nonostante tutto fra meno di un mese inizia la stagione teatrale a La Baracca con un debutto straordinario, oltre ad alcune riprese importanti come quella di Cafiero Lucchesi -quell'opera che il Museo della Deportazione di Prato non ha voluto presentare per ovvi motivi, ovvero tacere la verità - e altre novità: presentiamo un testo nuovo che ho appena finito di scrivere, dove Prato è ancora di nuovo protagonista, ma in modo del tutto diverso dai precedenti, su uno sfondo che non è affatto locale e credo appassionante.
Per gli stessi ovvi motivi non possiamo ospitare nessuna compagnia esterna.
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