lunedì 20 ottobre 2014

Lettera a Marcello

Marcello,
non offendermi con le tue insinuazioni.
L'orticello che tu dici ho coltivato, il mio teatro, è malandato, perché in Regione ne hanno decretato la sua morte.
E' vero, quest'anno sembra esserci maggiore presenza di pubblico, ma credi, nessuno mai mi comprerà con un biglietto. 
Non ci sono 'biglietti avvelenati', e tutti possono e sono potuti venire, come anche hai fatto tu, incluso senza alcun biglietto da pagare.
Con le tue insinuazioni mi vuoi abbassare alla tua prospettiva, dove tutti brigano per interesse: io no, tant'è che ho perduto parecchio se non tutto, e non solo per Gonfienti, ma da molto prima; guarda, per l'esattezza nel 1988, quando vincitrice di un premio teatrale prestigioso, rifiutai di pagare la tangente che mi avrebbe permesso di entrare nel giro dei grandi teatri.
Perché vedi, Marcello, per me il teatro è mezzo per la politica, e infatti non è un caso che la politica sia nata a teatro.
E proprio per questo, prima ancora del teatro, per me c'è la libertà.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Marcello, chi?...

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