Maremma impestata
e anche indiavolata:
Monnino, tu mi sei apparso in sogno
ti volevo dar da bere il mommo
e tu mi dicevi:
-O icchè, vien via, giù
codesta gl'è acquarella-.
O Carlo, ma che la smetti,
porca miseria,
ci sei anche te!
Ma che affollamento
che gente che traffico
nell'aldilà-tormento.
Bene, per ora, Carmelo,
gl'ha smesso di venire
ma ha detto che ritorna,
perché ce n'ha una corpata
da dirne, che sforna.
Ma che lo vedi, il Bene?
Glielo chiedi?
-O che hai finito l'operazione?-,
tu mi ripeti e mi ripeti...;
Carlo, t'ho levato
lo spunzone e rilevato,
di vetro, anche nel sogno,
come sul palco,
ti ricordi?
e or non sei contento:
lavati i piedi,
porca miseria,
e ci vede carne a stento.
Tu m'ha detto:
-Portami le scarpe
quelle di tela
quelle di Leonardo,
ci stavo tanto bene,
portami quelle,
e' mi conviene-.
Ma che la smetti di camminar peduli
alle infernal Cascine e poi alle prove
sbaùli?
T'entrano dentro i pezzi di bottiglia
nella tua carne dura e tiglia,
e mi tocca far l'infermiera
anche nell'ultrasfera!
A Torre Galli
per forza, ti buttan fuori
e vien da me
per i malori!
Maremma impestata
e anche indiavolata;
Monnino tu mi sei apparso in sogno,
ma non ti dò più mommo.
Le scarpe di tela sì che te le porto,
come se vivo fossi, non morto.
2 commenti:
Grazie Maila, mi hai davvero commosso. Quando in sogno rivedi i'monni, salutamelo e bevete un bicchiere alla mia salute.
Un abbraccio
Moreno
Lo farò.
Un abbraccio a te.
M
Posta un commento