E' un obbiettivo irrealizzabile. Nessun ente si mostra a completa trasparenza finanziaria, e forse nemmeno a metà. E invece, per esempio i Comuni, dovrebbero esserlo.
Il settore cultura non sfugge a questo quadro di occultamento. Nemmeno i teatri.
Vi ricordate qualche numero che riguardi il vostro e amato teatro? Il vostro amato museo? Eccetera?
Sapete - non dico esattamente ma più o meno - quanti soldi pubblici e privati riceve il teatro eccetera?
Come li spende? Dite la verità, non sapete come spendono i vostri soldi.
Non sapete, per esempio, se prende pochi o tanti dindi. E perché magari prende tutto quel teatro, fa cappotto di gran parte delle risorse destinate alla cultura.
Non sapete nemmeno di un posto dove andare a controllare questi numeri...
Non sapete nemmeno di un posto dove andare a controllare questi numeri...
(In una città dell'inventore della lettera di cambio, il Datini, poi, è vergognoso non occuparsi di certi temi...Io mi sarei aspettata anche una bella università di saperi economici!).
E non sapete perché come chissà alcuni personaggi della vostra città godano di inspiegabili benefici economici grazie alla propria posizione.
Che ne so, qualche direttore, qualche presidente o, in qualche caso, qualcuno meno importante, lo vedete puntare settimanalmente e più volte con la sua mangiatina fissa al ristorante grazie alla comunità.
Cioè voi, cari cittadini, pagate per lui o lei. Voi pensate, con le vostre tasse, di pagare solo il teatro, la sua gestione, gli spettacoli, e invece pagate anche...il suo ristorante!
Magari alla persona spetta davvero di diritto... non è una occulta regalia...Ma chi lo sa?
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