martedì 13 ottobre 2015

Lettera ai Romani

Romani,
anche 'sta volta,
il re non vi farà votare
facilmente.

Prenderà tempo,
aspetterà
che la rabbia
sfolli e sfumi,
e si frantumi;

si attaccherà
a mo' di salvagente
al calendario;
galleggerà,
teveramente,
con quella gente
ch'è sempre stata
in mezzo a voi
come mignatta.

Come in un gioco
poi dirà,
pinocchio acuto:
-Facciamo pari e patta -

E piazzerà un tipo
travestito, un muso,
da commissario,
il suo emissario.

E metterà voi fuori
dal contesto;
piuttosto, voi,
gli farete da pretesto.

La vostra rabbia,
le parolone,
e le invettive,
tutto lo nutre
al prepotente,
se non diventa niente.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Piccolo capolavoro.

Dai Celestini a Levi

  Ieri,  in occasione dello spettacolo dei venti anni dei Celestini, in cui ho riproposto La Mostra Parlante "Ti mando ai celestini...