martedì 4 ottobre 2016

O mamma, c'è il sesso anale a teatro! Ovvero, quando il teatro non è più necessario


Carissimi tutti,
che siete scandalizzati o comunque vi definite 'perplessi' per lo spettacolo di teatro-danza che si è svolto a Terni, in cui la danzatrice Florentina ha introdotto un fallo in lattice nel sederino del compagno Vincent durante lo spettacolo "Schonheit's abend" (Sera di bellezza).

Per cui c'è stata anche una interrogazione parlamentare.

Abbiate pietà di questi artisti noi tutti, che non sappiamo cosa fare per attirare la vostra attenzione, tutta presa dagli aggeggi elettronici e le simili diavolerie, dove ormai lo spettacolo vi si svolge senza fine, continuo e costante, con ricchi premi e cotillons, per cui ogni nostro sforzo per catturare la vostra presenza è  reso vano...

Gli artisti dunque, introducendo tanto,  auspicano di poter destare in voi almeno lo sdegno, l'ilarità, insomma, una reazione...Che cosa dobbiamo fare? Voi altrimenti non fate più caso al teatro, alla danza men che meno, e quindi il tutto va urlato, spogliato, va...

E' ovvio che questo NON è teatro. E spiegarlo è anche banale. E' OVVIO che questa è provocazione. Ma dobbiamo dirlo? Gran parte del teatro ormai è così. 

Ma voi, hypocrites lecteurs! non leggete e non siete attratti comunque da questo? 
Non mettete l'occhio solo quando questo accade? E ora gridate che questo NON è teatro?
Non andare, sporcaccioni, a leggere questi articoletti che commentano le porcherie non-teatrali?

O magari fareste una interrogazione parlamentare per capire come funzionano i finanziamenti, per esempio? Per capire come funziona l'ingerenza politica e come travolge e stravolge tutte le direzioni e le programmazioni?

O forse, se non fosse questo pungolo che vi stimola, vi togliereste da codesta sedia su cui siete seduti per andare a vedere uno spettacolo qualunque pur interessante pur bello pur stimolante, pur teatro, pur danza eccetera e basta?

E perché, i critici e i censori zelanti che dicono che questo non è teatro, ma solo provocazione, che scoprono l'acqua calda per lavarsi il viso (ma davvero?) e farsi anche loro pubblicità, e gridano come se qualcuno avesse loro pestato i piedi e insegnano che al sesso si può solo alludere (ma davvero?), in realtà non fanno nessuna vera profonda analisi del perché l'osceno si è introdotto, lui sì, nell'arte, e senza senso.

L'unico senso vero è il marketing. Nemmeno più la provocazione. 
Non ci si chiede che funzione abbia ormai il teatro (e ci metterei anche cinema, musica, e arti figurative, tutto) e a cosa sia ridotto. E se questo poi interessi più a qualcuno.

E' questo il punto.

I teatri potrebbero anche chiudere, e molta gente non si scandalizzerebbe affatto. 


Tra non molto, se non già ora, il teatro, quello 'classico' intendo, non sarà più necessario. D'altronde è stato fatto e si fa il possibile perché questo accada. Non abbiamo bisogno di gente pensante, e quindi sono questi gli spettacoli che vedremo nel prossimo futuro nelle programmazioni che voi, proprio voi, hyprocrites lecteurs!, pagate.
Per poi scandalizzarvi, come da copione, ed emozionarvi un po'.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Un grande articolo, brava.
Questa è critica, vera e profonda.

Anonimo ha detto...

La pornografia e' quella delle bande (partiti, massoni, affaristi, invidiosi, etc.) che hanno occupato lo spazio e soffocano il libero spirito di creativita'.
Sono osceni, nel significato etimologico di essere fuori luogo. Invece di occupare lo spazio del Nulla a cui appartengono, occupano lo spazio del Senso, imbrattandolo con la loro cupidigia.
Grazie, Maila: sei l'unica vera voce coraggiosa della citta' di Prato. Se ci fosse la carica di Sindaco Morale, dovrebbero assegnartela.

Armando Giovane

Anonimo ha detto...

Sì, un post azzeccatissimo.

Saluti, da Torino
Anna

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