La prima, del M5S, si può trovare all'indirizzo:
http://www.movimento5stelleprato.com/in-comune/interrogazioni/447-interrogazione-reperti-gonfienti.html
Copio invece il testo della seconda, ché non riesco a trovarne l'indirizzo:
Prato, 25/10/2016- Prop. n. 371
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio Comunale
Loro sedi
OGGETTO:
Interpellanza per l'area archeologica di Gonfienti e i suoi reperti.
Con richiesta di iscrizione nell'
O.d.G. del prossimo Consiglio Comunale.
La vicenda dei reperti
archeologici di Gonfienti portati fuori dai confini comunali per divenire parti
di collezioni di altri, documenti arbitrariamente decontestualizzati rispetto
al luogo di provenienza, apre un quesito al quale tutti noi pratesi saremo
chiamati a rispondere nel futuro.
Vista la rilevanza del
caso si profila intorno a questa vicenda un caso di legittimità amministrativa
e culturale, di spessore di livello nazionale.
Come può infatti una
comunità, se non unanimemente consenziente, essere privata di propri beni
patrimoniali, specie se trattasi di risorse collettive di grande importanza
storica, artistica e documentale che segnano l’appartenenza stessa
dell’insediamento d’origine?
Pezzi, quali la celebrata
kylix di Douris (vaso, a figure rosse, che data 480/ 470 a.C., di grande valore
artistico, ma anche “venale” di mercato; pezzo coevo al non meno famoso kouros
bronzeo dell’Offerente di Pizzidimonte che si trova al British Museum),
ritrovata nella grande domus etrusca di 1270 mq., intercettata da scavi
archeologici iniziati col contributo finanziario dell’Interporto
all’interno del Lotto 14, dove avrebbe dovuto sorgere un capannone, ovvero
prima ancora che fosse posto alcun genere di vincolo sull’area,
rappresentano eccellenze più uniche che rare da considerare quali capisaldi per
la storia di una comunità.
Intorno alla scoperta di
questa domus etrusca, alla grande quantità di reperti architettonici e
decorativi (antefisse, vasellame, ornamenti ecc.) , alla presenza di imponenti
strade glareate del VI sec. a.C. (a disegnare una sorta di primigenia
centuriazione etrusca della Piana) e testimonianze di altri svariati edifici
per un estensione di 27 ettari, tutti rilevati in territorio comunale di Prato,
13 dei quali già sottoposti a tutela fin dal 2006) rappresentano anche la base
per la creazione di un Parco Archeologico di primaria rilevanza nel quadro
regionale, come rappresentato fin dal 2008 nel Sistema dei Parchi della città
di Prato.
All’epoca il Comune di
Prato anche aveva pianificato l’utilizzo di porzioni della Villa Niccolini per
fare in sito un grande Antiquarium). La città ha in realtà molti luoghi
adattati ad ospitare questi beni, a cominciare dal Pretorio, per le emergenze
artistiche di maggior risalto.
Mentre è assolutamente giusto che Campi esponga i reperti
trovati sul suo territorio durante i lavori della Perfetti Ricasoli, è di tutta
evidenza che sia altrettanto giusto che il patrimonio archeologico, rinvenuto a
seguito dei lavori eseguiti per l'Interporto in territorio pratese, parte
dell'identità storica del nostro territorio, resti a Prato e venga esposto nel
nostro Museo Civico.
Adesso, di contro, con i
reperti portati a Campi Bisenzio, quale sorte avrà l’area archeologica che la
Regione Toscana si accinge ad acquistare per tre milioni di euro i terreni e le
fabbriche storiche, come l’antico mulino, fin qui concesse in comodato gratuito
alla Soprintendenza Archeologica della Toscana, con investimenti di oltre 3
milioni e mezzo di euro, per consegnare il tutto al demanio statale e al
Ministero dei Beni Culturali e del Paesaggio? Quest’ultimo ha già l’obbligo istituzionale
della tutela e non si capisce la ragione di questa doppia titolarità.
Oltretutto il recente
Piano di Utilizzo dell’Interporto, approvato nel corrente anno, realizzerà per
comodo della Soprintendenza un ulteriore capannone all’interno dell’area di
proprietà.
Non è tollerabile, anche
per tali ragioni, che la città assista passivamente a questo processo di
progressiva liquidazione patrimoniale.
Il rischio reale,
infatti, è che insieme ai reperti si perda la residuale disponibilità
gestionale di queste risorse e, con essa, l’occasione di costituire presto
l’auspicato Parco Archeologico di Gonfienti, venendo ad assumere
l’Amministrazione Comunale pratese un ruolo di assoluta marginalità.
Tutto
ciò premesso
interpello il Sig.
Sindaco
- per conoscere in che modo si è mossa
e intende muoversi in futuro l'Amministrazione Comunale per riportare la città
di Prato nel ruolo di centralità che le compete;
- come
intende intervenire per portare al museo civico le opere rinvenute sul
territorio pratese.
Rita Pieri
Capogruppo
Forza Italia
2 commenti:
Il piccolo, insignificante, sparuto gruppetto di irriducibili che una domenica di ottobre decidono di fare una passeggiata fino a Gonfienti sta creando un putiferio, il cosiddetto Effetto Farfalla....."Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo".
Un abbraccio
Moreno
Piccolo risultato non direi, per una piccola marcia!
Bravi.
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