Al tempo della restaurazione non stupisce che dei sindacalisti di Sì Cobas siano allontanati da Prato con il foglio di via. Stupisce che la Sinistra taccia, e anche il sindacato confederale.
La questione della tintoria FADA di Prato è una storia di operai sfruttati, resa vergognosa ancor di più dalla bocca cucita da parte dell'uscente sindaco Biffoni per paura di perdere consensi al ballottaggio.
Il titolare della FADA è cinese e quindi ha temuto, prendendo posizione, di suscitare un vespaio e di aiutare il concorrente Spada.
Quindi in fretta e furia la Questura ha dato un aiutino e ha disperso la protesta davanti alla fabbrica di via di Gello, dopo che la polizia l'aveva presidiata con un ingente spiegamento di forze.
Alla fine Sì Cobas ha vinto la vertenza, ma poi i sindacalisti sono stati appunto allontanati dalla città. Potranno venire solo per lavorare, non per svolgere attività sindacale.
Tutelare i lavoratori è un atto rivoluzionario ormai, destabilizzante.
https://sicobas.org/2019/05/27/prato-repressione-delle-lotte-dei-lavoratori-foglio-di-via-per-due-sindacali-del-s-i-cobas-luca-e-sarah-liberi/
P.S. Solo in tarda serata la CGIL si è espressa, ma non ha detto una parola contro "il foglio di via" ai sindacalisti:
"Manifestiamo la nostra solidarietà ai lavoratori della Fada in sciopero e condanna come inammissibile che, nel 2019, si debba arrivare a sdraiarsi davanti all’azienda nella quale si lavora per vedere riconosciuti i propri diritti. Ribadiamo però che ciò accade perché il sistema illegale non è stato minimamente intaccato, perché lo sfruttamento dilaga, grazie a professionisti che si occupano di dargli copertura formale, grazie all’irresponsabilità di chi affitta i capannoni, grazie alla mancata applicazione delle leggi sulla responsabilità solidale e sullo sfruttamento lavorativo. E tutto ciò malgrado il sistema sia stato da noi denunciato da tempo.
Siamo addirittura arrivati a chiedere un incontro a Di Maio per proporre Prato come
laboratorio per il contrasto all’illegalità e, visto che non abbiamo avuto risposta, siamo in
attesa della discussione in Parlamento di una interrogazione che abbiamo chiesto di fare
ai parlamentari pratesi”.
P.S. Solo in tarda serata la CGIL si è espressa, ma non ha detto una parola contro "il foglio di via" ai sindacalisti:
"Manifestiamo la nostra solidarietà ai lavoratori della Fada in sciopero e condanna come inammissibile che, nel 2019, si debba arrivare a sdraiarsi davanti all’azienda nella quale si lavora per vedere riconosciuti i propri diritti. Ribadiamo però che ciò accade perché il sistema illegale non è stato minimamente intaccato, perché lo sfruttamento dilaga, grazie a professionisti che si occupano di dargli copertura formale, grazie all’irresponsabilità di chi affitta i capannoni, grazie alla mancata applicazione delle leggi sulla responsabilità solidale e sullo sfruttamento lavorativo. E tutto ciò malgrado il sistema sia stato da noi denunciato da tempo.
Siamo addirittura arrivati a chiedere un incontro a Di Maio per proporre Prato come
laboratorio per il contrasto all’illegalità e, visto che non abbiamo avuto risposta, siamo in
attesa della discussione in Parlamento di una interrogazione che abbiamo chiesto di fare
ai parlamentari pratesi”.