martedì 21 maggio 2019

I quattro cocci di Gonfienti




Qui alcuni dei "quattro cocci" (più propriamente definiti "sassi" da qualche scienziato comunale provinciale) di Gonfienti, che saranno portati a Campi Bisenzio, si presume.
Quando, come abbiamo visto nel corto "Metti una sera un viaggiatore...", è quasi un mistero religioso. Tutto tace, nulla si sa. La Soprintendenza è come il Castello kafkiano, luogo oscuro e surreale. 
Vediamo se, dopo la ripulitura e in coincidenza con le sante elezioni (e il riordinamento delle Sovrintendenze, quelle che Renzi e la Boschi volevano eliminare, e anche Salvini... ah, ve lo siete dimenticato!) non si mettano a scavare un altro pochino, se non altro per completare il servito (come si dice in Toscana, intendo il servizio da tavola)!

La prima foto, quella non a fuoco, è mia (evidentemente mi girava la testa); le altre di Galardi: tutti reperti gonfientini.
Dopo la mostra, dal nome emblematico e foriero di oblio, "L'ombra degli Etruschi", ossia dal 2016, a Prato silenzio assoluto, rotto soltanto dalle Camminate del popolino, ampiamente sbeffeggiato, che osa "scocciare assai" su una materia che solo trattano gli "dei".

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