Dopo l'arrivo della ciocca-feticcio di Leonardo, che sarà esposta a Vinci credo a partire da oggi, la misura è colma.
Il reliquiario di Leonardo ospita il suo primo oggetto di culto carnale, una specie di Sacra Sindone laica.
Disgustoso.
Ero ignara di tanta dolciastra e acritica celebrazione leonardesca, da confortevole e ornamentale "storia dell'arte" che si osserva in questi giorni nel suolo italico per i 500 dalla morte, quando qualche mese fa ho accettato di rinverdire il mio Leonardo, diario intimo di un genio, datato 2010-2011, per la prossima estate. Questi untuosi e solerti contemporanei sono molto simili a quelli che dall'alto perseguitavano, oltre a invidiare a morte, il "genio di Vinci", ovunque andasse.
Anzi, sono proprio gli stessi, ma con molta più ignoranza e brutalità sulle spalle.
Mi dissocio da questo genere di rievocazioni culturali consumistiche del potere per le vomitevoli "eccellenze": il mio Leonardo non ha nulla a che fare con tanta melassa strumentale e di maniera. Il mio Leonardo è politico!
E non avrà nulla a che spartire nemmeno con lo spettacolo che avete visto qualche anno fa, sia perché l'attore protagonista è molto diverso da chi l'ha preceduto, sia perché diversi sono i tempi, e soprattutto io.
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