G. Scalarini, La riforma elettorale, 1923 |
Alcuni programmi per le prossime elezioni sono spaventevoli. Non è necessario andare nei dettagli. Basta prenderne qualcuno e leggerlo: si assomigliano.
Il futuro che prospettano è contraddittorio e in quanto tale, mostruoso.
Un esempio: annunciano le piste ciclabili e il mondo "plastic free", e allo stesso tempo, un domani dominato dal sistema di comunicazione 5G, dannoso per la salute.
La parola d'ordine è: disabilitare il passato, bruciarlo.
Ma perché il passato è disabilitato?
Perché il passato è in grado di neutralizzare il potere, di limitare le scelte successive, le nuove "rinascite".
Come i gatti che hanno nove vite, certi partiti vengono fatti rivivere, come in una onnipotenza di stampo divino. E per farlo è necessario fare tabula rasa.
Al fine di favorire queste "rinascite", vestiti che il sistema economico politico indossa per continuare a esistere, anzi per rendersi più attraente in funzione dell'hic et nunc commerciale, i candidati devono essere giovani. Addirittura ragazzi, e ben "connessi". Presenti nel presente.
Mettere i giovani al governo favorisce la cancellazione del passato, l'eliminazione della memoria; e così, imporre la nuova tardo-moderna tecno-tirannia diventa appunto un gioco da ragazzi.
G.Scalarini, Il tempio dominatore, 1924 |
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