mercoledì 8 maggio 2019

Viaggio all'Isola Ecologica



Pensavo di annullare la serata, sono presa da altre attività.
Ma poi ho cambiato idea, e la confermo.
Ieri, come tante altre volte, sono andata in bici in centro.
Ho pensato, al rientro: più si parla di ecologia, più il mondo è inquinato. Automobili ovunque, in modo massiccio; le ciclabili, le poche che ci sono, deserte. Elettrodotti, ripetitori, tra poco ci sarà anche il sistema 5 G a friggerci il cervello.
Non so come farò, io che addirittura ho problemi con WIFI, ripetitori, e soprattutto con gli elettrodotti.
L'acqua è inquinata. Fossi non curati, pieni di topi.
Nessuno si preoccupa più di tanto di quello che mette in pattumiera, come lo mette.
Recentemente, in un viaggio al Sud, ho visto gente buttare per terra tutto quello che le passava per le mani. Il disastro passa attraverso i gesti quotidiani. 
Incuria ovunque in un mondo frettoloso e distratto.
Nel vortice dello sfruttamento a cui siamo sottoposti, istigati al consumo, e al guadagno nei casi migliori, non c'è più respiro, attenzione, amore.

L'Isola Ecologica è tutt'altro di quello che l'aggettivo indica e promette.
Esso rappresenta, oltre quello che facciamo con persone e cose, lo sfruttamento del linguaggio, ridotto anch'esso a poca cosa, insignificante, e quindi a rifiuto. Per questo ci è facile utilizzarlo in modo subdolo, falso, distorto. Ipocrita. 
Basta osservare l'uso che si fa della parola "eccellenza".
Quando sentite pronunciare o leggete questa parola, mettete le antenne: stanno distruggendo qualcosa, o vi stanno ingannando.

Se non lo usa in modo falso e proditorio, l'altra modalità è l'offesa, aggressiva e umiliante, che rappresenta ormai la sola "vera" comunicazione fra gli esseri umani, i cui rapporti sono ormai senza rispetto. 

Con le parole camuffiamo le nostre malefatte, le nostre quotidiane piccole astuzie, nascondiamo l'indifferenza, l'uso selvaggio del mondo. O, assassini di senso e vita, uccidiamo qualcuno.

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Viaggio all'Isola Ecologica, racconto "a luce spenta".
Sabato 11 maggio ore 21,30 al Teatro La Baracca.

Continua il percorso nel futuro e nei temi ambientali; questa volta con la mise en espace di un racconto inedito, che narra di un viaggio in un luogo dove domani ognuno di noi potrebbe arrivare; anzi dove già forse siamo arrivati inconsapevolmente. Per sensibilizzare su temi ecologici, durante la rappresentazione non utilizzeremo la luce elettrica, ma una alternativa, cambiando completamente il senso della percezione teatrale.


Ingresso libero. Chi vuole può fare una offerta per sostenere il teatro. La serata è organizzata dall'Associazione La  Baracca.



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