Pensavo di annullare la serata, sono presa da
altre attività.
Ma poi ho cambiato idea, e la confermo.
Ieri, come tante altre volte, sono andata in
bici in centro.
Ho pensato, al rientro: più si parla di
ecologia, più il mondo è inquinato. Automobili ovunque, in modo massiccio; le
ciclabili, le poche che ci sono, deserte. Elettrodotti, ripetitori, tra poco ci
sarà anche il sistema 5 G a friggerci il cervello.
Non so come farò, io che addirittura ho
problemi con WIFI, ripetitori, e soprattutto con gli elettrodotti.
L'acqua è inquinata. Fossi non curati, pieni di
topi.
Nessuno si preoccupa più di tanto di quello che
mette in pattumiera, come lo mette.
Recentemente, in un viaggio al Sud, ho visto
gente buttare per terra tutto quello che le passava per le mani. Il disastro
passa attraverso i gesti quotidiani.
Incuria ovunque in un mondo frettoloso e
distratto.
Nel vortice dello sfruttamento a cui siamo
sottoposti, istigati al consumo, e al guadagno nei casi migliori, non c'è più
respiro, attenzione, amore.
L'Isola Ecologica è tutt'altro di quello che
l'aggettivo indica e promette.
Esso rappresenta, oltre quello che facciamo con
persone e cose, lo sfruttamento del linguaggio, ridotto anch'esso a poca cosa,
insignificante, e quindi a rifiuto. Per questo ci è facile utilizzarlo in modo
subdolo, falso, distorto. Ipocrita.
Basta osservare l'uso che si fa della parola
"eccellenza".
Quando sentite pronunciare o leggete questa
parola, mettete le antenne: stanno distruggendo qualcosa, o vi stanno
ingannando.
Se non lo usa in modo falso e proditorio,
l'altra modalità è l'offesa, aggressiva e umiliante, che rappresenta ormai la
sola "vera" comunicazione fra gli esseri umani, i cui rapporti sono
ormai senza rispetto.
Con le parole camuffiamo le nostre malefatte,
le nostre quotidiane piccole astuzie, nascondiamo l'indifferenza, l'uso selvaggio
del mondo. O, assassini di senso e vita, uccidiamo qualcuno.
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Viaggio all'Isola Ecologica, racconto "a luce spenta".
Sabato 11 maggio
ore 21,30 al Teatro La Baracca.
Continua il percorso nel futuro e nei temi ambientali; questa volta con la mise en espace di un racconto inedito, che narra di un viaggio in un luogo dove domani ognuno di noi potrebbe arrivare; anzi dove già forse siamo arrivati inconsapevolmente. Per sensibilizzare su temi ecologici, durante la rappresentazione non utilizzeremo la luce elettrica, ma una alternativa, cambiando completamente il senso della percezione teatrale.
Ingresso libero.
Chi vuole può fare una offerta per sostenere il teatro. La serata è organizzata
dall'Associazione La Baracca.
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