Riceviamo e pubblichiamo questa lettera, con il sostegno e la stima di Primavera di Prato nei confronti del Prof. Centauro:
I siparietti della politica non sono niente di più che espressioni della cultura dell’ignoranza e del disimpegno, portatori perniciosi di cattiva informazione alimentata da inaccettabili mistificazioni della realtà. Lo dimostra in modo palese il caso gratuitamente sollevato dalla segreteria IDV di Prato per quanto riguarda il coinvolgimento del Dipartimento di Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici dell’Università degli Studi di Firenze e il Comune di Prato in un accordo di ricerca scientifica, stipulato in prosecuzione di un programma di studio attivato fin dal 2007/2008, poi rinnovato annualmente, nel novembre scorso per il biennio 2009/2010, a supporto del restauro dei manufatti architettonici e degli elementi di corredo del Parco delle Cascine di Tavola che si trovano da anni in stato di rudere. Non precisando il comunicato stampa divulgato dalla segreteria IDV che il cantiere di restauro è progettato e diretto dal Servizio Tutela dell’Ambiente del Comune di Prato.
La pietra scagliata nei confronti del Sindaco Cenni, evidentemente considerato reo di avere deliberato il rinnovo del contratto con l'ateneo fiorentino, riguarda soprattutto il coinvolgimento del sottoscritto, in quanto professore di restauro incardinato presso il suddetto dipartimento e firmatario, in qualità di responsabile scientifico dell’accordo di cui sopra, rilevando in questo una presunta incompatibilità con il mio ruolo di consigliere del Sindaco, a titolo gratuito, subodorando altresì in forma esplicita una retribuzione diretta con incarico personale del tutto inesistente.
Questa accusa, oltre alla falsità della cosa in sé, come si evince dallo stesso disciplinare, va ben oltre in virtù dell’abissale e pervicace ignoranza dimostrata da chi ha sollevato il polverone, venendo a gettare inqualificabili sospetti sulla stessa procedura in modo gravemente lesivo sia del dipartimento universitario che dell’amministrazione comunale sia, più direttamente, nei miei confronti, in qualità di dipendente pubblico. E ciò non solo per la infondatezza dell'accusa, laddove l'affidamento della ricerca si fonda su di un accordo di collaborazione scientifica tra enti pubblici e non già tra enti e persone fisiche, quanto piuttosto per la diffamazione procurata che mina sotto l’aspetto deontologico ed etico la mia stessa figura di professore universitario.
La cultura dell’ignoranza alimentata da questa calunnia è doppiamente grave se si considera che, nella fattispecie, il rinnovo contrattuale da parte dell’attuale amministrazione, oltre a completare un profilo di ricerca iniziato con la passata amministrazione, riguarda un protocollo di lavoro destinato ad attività di laboratorio per la caratterizzazione dei materiali per il restauro, per la qual cosa, il sottoscritto agisce esclusivamente per conto dell’università come responsabile scientifico del procedimento. Questa attività testimonia semmai dello spirito di servizio condviso a livello istituzionale nel continuare un impegno nei confronti della salvaguardia del patrimonio culturale ed ambientale della città.
Gravissimo poi avere reiterato l’accusa sulla stampa locale dopo che lo scrivente aveva fornito personalmente tutte le informazioni necessarie alla comprensione dell’accordo. Ciò rende esplicita la volontà di proseguire la calunnia nei miei confronti strumentalizzandola ai fini politici. Mi attenderei dopo tanto rumore una pronta e responsabile rettifica da parte della segreteria IDV.
Prof. Giuseppe Centauro
La pietra scagliata nei confronti del Sindaco Cenni, evidentemente considerato reo di avere deliberato il rinnovo del contratto con l'ateneo fiorentino, riguarda soprattutto il coinvolgimento del sottoscritto, in quanto professore di restauro incardinato presso il suddetto dipartimento e firmatario, in qualità di responsabile scientifico dell’accordo di cui sopra, rilevando in questo una presunta incompatibilità con il mio ruolo di consigliere del Sindaco, a titolo gratuito, subodorando altresì in forma esplicita una retribuzione diretta con incarico personale del tutto inesistente.
Questa accusa, oltre alla falsità della cosa in sé, come si evince dallo stesso disciplinare, va ben oltre in virtù dell’abissale e pervicace ignoranza dimostrata da chi ha sollevato il polverone, venendo a gettare inqualificabili sospetti sulla stessa procedura in modo gravemente lesivo sia del dipartimento universitario che dell’amministrazione comunale sia, più direttamente, nei miei confronti, in qualità di dipendente pubblico. E ciò non solo per la infondatezza dell'accusa, laddove l'affidamento della ricerca si fonda su di un accordo di collaborazione scientifica tra enti pubblici e non già tra enti e persone fisiche, quanto piuttosto per la diffamazione procurata che mina sotto l’aspetto deontologico ed etico la mia stessa figura di professore universitario.
La cultura dell’ignoranza alimentata da questa calunnia è doppiamente grave se si considera che, nella fattispecie, il rinnovo contrattuale da parte dell’attuale amministrazione, oltre a completare un profilo di ricerca iniziato con la passata amministrazione, riguarda un protocollo di lavoro destinato ad attività di laboratorio per la caratterizzazione dei materiali per il restauro, per la qual cosa, il sottoscritto agisce esclusivamente per conto dell’università come responsabile scientifico del procedimento. Questa attività testimonia semmai dello spirito di servizio condviso a livello istituzionale nel continuare un impegno nei confronti della salvaguardia del patrimonio culturale ed ambientale della città.
Gravissimo poi avere reiterato l’accusa sulla stampa locale dopo che lo scrivente aveva fornito personalmente tutte le informazioni necessarie alla comprensione dell’accordo. Ciò rende esplicita la volontà di proseguire la calunnia nei miei confronti strumentalizzandola ai fini politici. Mi attenderei dopo tanto rumore una pronta e responsabile rettifica da parte della segreteria IDV.
Prof. Giuseppe Centauro
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