mercoledì 3 marzo 2010

PARTECIPAZIONE

Primavera di Prato, pur seguendo con interesse il percorso partecipativo messo in atto dai comitati e dalla giunta comunale di Prato, tuttavia non ne fa parte.
Tanto diciamo perché qualcuno ha chiesto quale sia la nostra posizione in merito alla riunione sulla partecipazione organizzata all'Urban Center il 1° marzo.
Primavera di Prato è un gruppo di elaborazione politica, non un comitato che mira a risolvere questo o quel problema.
Dunque la sua azione è di ricerca, di riflessione, proposta o contrasto nei confronti delle azioni messe in atto a livello politico da vari enti o rappresentanti che amministrano, sia a livello locale che nazionale.
La sua finalità è ridare alla parola 'politica' il suo significato originario, affinché lo strumento democratico abbia il senso ormai smarrito dall'inettitudine (voluta o meno) di molti di rappresentarlo e utilizzarlo.
La politica è di per sé già partecipazione.
I comitati sono nati dall'incapacità delle varie 'politiche' di dare un senso autentico e collettivo della gestione della cosa pubblica.
Dunque non tanto dare la politica ai cittadini (slogan che rischia di essere demagogico o retorico); ma far sì che i cittadini che intraprendano il percorso politico ne siano capaci, consapevoli, responsabili. E soprattutto siano in grado di elaborare idee, progetti, futuro sostenibile e condiviso, creatore di un 'senso', e non siano strumenti del potere.
Per tanto, stabilire un percorso sistematico di 'tavoli', rendere cadenzata e omologare la partecipazione, codificarla, è creare una struttura parallela, ingessare la vita democratica, che, per togliersi dall'empasse, deve essere dialetticamente viva, e non resa sistema, ombra di governo.

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