domenica 7 marzo 2010

Non vogliamo babbi alla cultura

Il programma di Magelli per il Metastasio, che oggi hanno messo in bella mostra su La Nazione, non ci convince affatto.
Prima di tutto confonde.
1. La Bottega di Gassman è stata una scuola teatrale aperta e chiusa in breve lasso di tempo, che non ha riguardato Prato, bensì Firenze. E' pur vero che quella scuola è stata frequentata da cittadini pratesi, ma anche da gente provieniente da altri parti d'Italia. Girava voce che per entrare si dovesse essere raccomandati.
2. Il Magelli cita di nuovo la Camerata, dice cosa bisogna fare del Magnolfi, eccetera, insomma, parla al posto dell'Assessore alla Cultura Beltrame; anzi, sembrano le parole dell'assessore stessa. Lui deve parlare di teatro, punto; e magari dimostrare che pensa con la sua testa.
3. Conseguentemente, anche lui soffre di smanie accentratrici; il Magnolfi dunque, come Officina Giovani (e lo ripetiamo ancora una volta) non avrà vita sua, né vita complementare. Quello che si prospetta è una pessima omologazione.
4. Cosa significa 'sinergie'? Cosa significa che 'non ci deve essere concorrenza fra i vari enti culturali'? E' semplicemente incredibile che questo sistema stalinista sia sponsorizzato dal Centro-Destra, che invece dovrebbe aiutare la libera iniziativa.
Dunque diciamo no a questo programma insano sulla cultura.
Diciamo no a questi babbi della cultura, a questi guru illuminati a traliccio.

4 commenti:

valentina banci ha detto...

Le cose da dire riguardo al vostro intervento sarebbero molte, ma credo sia inutile discutere in maniera profonda con chi non ha voglia di ascoltare e non ha intenzione di leggere ( il progetto Magelli)per quello che è: un piccolo progetto che per uno stabile come lo stabile pratese ( un piccolo stabile, se confrontato a Roma, Milano, Torino,Genova...), potrebbe essere veramente rivoluzionario e portare prato ad avere una sua identità innovativa all'interno del teatro italiano ed a farne un piccolo teatro coraggioso che comincia a ragionare ed organizarsi in un concetto di teatro finalmente vicino ai teatri europei, e non solo quelli dell'est ( da lì forse il senso che voi sentite "stalinista" nel progetto? ma prima di parlare bisognerebbe almeno conoscere la materia e informarsi un pò: anche in Francia, in Germania ,in Belgio i teatri allora sono "stalinisti?").
Ma la precisazione che in realtà mi premeva fare riguarda la Bottega di Gassman:
la scuola è stata fondata nel '78; ci hanno insegnato i più importanti registi e attori italiani ed ( udite udite) europei, quando nelle scuole italiane in genere dall'estero arrivava poco ( nessuno) ad insegnare. aveva un metodo e un sistema scolastico piuttosto innovativo. si accedeva alla scuola dopo tre durissime prove di selezione e la scuola aveva durata triennale con lezioni giornaliere di otto nove ore, compreso il sabato mattina. la scuola è stata chiusa nel '93 perchè i finanziamenti regionali erano stati sospesi a causa del caos di mani pulite che stata stritolando tutto. quindi direi che non è stata esattamente una scuoletta che ha aperto e chiuso in pochi anni. e direi che anche una persona mediamente alfabetizzata leggendo il progetto Magelli capirebbe che la Bottega è da lui presa come modello di riferimento per una scuola VERA di formazione SERIA che nella zona dell'Italia Centrale, una volta sparita la Bottega, non c'è stata più. e ovviamente il fatto che avesse avuto allievi da tutta Italia ( anche dall'Austria e Svizzera e Francia, ad esempio) non è certo un demerito, ma la cosa a cui puntare, come è per tutte le scuole di formazione italiana alle quali la Bottega era equiparata ( Accademia Silvio D'Amico, Piccolo Teatro, Stabile di Genova).
sarebbe importante, in un momento di così bassa politica e disinformazione, che almeno noi cittadini perseguissimo con severità la via della verità. e dell'onestà. e dell'informazione.

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

Lasciamola credere, la signorina Banci.
Non solo Primavera di Prato, ma anche altri non vogliono i babbi-magelli.

Anonimo ha detto...

Purtroppo quello che è successo dopo, vedi anche il Magnolfi ormai teatro propaggine del Metastasio, dimostra che Primavera di Prato aveva visto giusto. La signorina Banci scriveva risentita pro domo sua; e infatti ha recitato con e per il Metastasio.

Luca

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