giovedì 11 marzo 2010

TRADIMENTI

Ieri sera sono andata all’incontro organizzato dal Comitato Ambientale di Casale con il sindaco Cenni, il vicesindaco Borchi e –inaspettati – erano presenti anche l’assessore Caverni e l’ingegner Frasconi.

Credo sia stata la prima volta del sindaco a Casale, e questo era dovuto.
Lui, con i suoi soliti modi da signore, gentile e aperto, ha salutato tutti, anche me, e mi ha baciata. Come una amica. Nonostante gli abbia mosso critiche, in questi giorni.

Il sindaco mi aveva telefonato, lunedì (dopo la pubblicazione della mia lettera aperta su Il Tirreno, dove gli rimproveravo di essere stato presente dalla Faenzi, che insomma il suo atteggiamento era di parte), dicendo che lui invece aveva incontrato anche Rossi eccetera.

Le questioni poste ieri erano le solite di sempre irrisolvibili: i rifiuti, la viabilità di un borgo ormai lasciato in disparte, la rivalutazione di Pantanelle con la richiesta di inserirlo nel fantomatico Parco della Piana, la rabbia contro la Food Italia e la ditta Cambi che riempirebbero Casale di TIR e di inquinamento; la temuta terza corsia sull’autostrada e strade attigue, questioni queste che già erano state poste il 1 marzo, quando, al Circolo Verdi era venuta a incontrare i cittadini ‘partecipati’ la presidente della Circoscrizione Sud.

Non era un incontro difficile, per l’amministrazione, anzi molto morbido (lontani sono i tempi in cui i comitati protestavano contro l’amministrazione di Centro-Sinistra), e, per di più erano presenti gruppi amici, che erano stati sostenitori di Cenni durante la campagna elettorale, tanto che molte persone, e anch’io, hanno pensato che, come quello della Peris, anche questo era un incontro pre-elettorale.

La mia presenza era gradita solo al Sindaco, che forse ha capito che le mie esternazioni, pur crude, in realtà non fanno tanto male quanto quelle fintamente amiche dei suoi sostenitori, molto spesso ruffiani, che anche ieri sera abbiamo visto.

Purtroppo il Borchi, prima e durante l’incontro, mi ha detto che non c’è speranza per i miei sogni ciclabili, che il Comune non ha soldi, che anche la cultura, mi ha detto, non ha soldi. Chissà perché mi ha detto questo!

Ma, gli ho risposto, la Baracca non incide sul bilancio del Comune, siamo autonomi, ci autofinanziamo, e tuttavia, ci trattano con molta diffidenza e astio, perché non serviamo partiti, non organizziamo serate a favore di nessuna fazione.

Ho visto fra i presenti anche persone che un tempo erano amiche, che mi hanno addirittura sostenuto durante la campagna elettorale, ma che hanno fatto finta di non vedermi, nonostante abbia tentato di salutarli.

In fondo sono i tradimenti umani, più di quelli politici, che spiazzano.
Maila

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