giovedì 25 marzo 2010

Traffico a Casale, ovvero uno spunto per invertire la rotta

I giornalisti rischiano di generare confusione quando scrivono della viabilità a Casale.
In realtà la raccolta di firme pro e contro il senso unico riguarda solo i cittadini di Tobbiana.
Casale ne fu investito, qualche tempo fa, prima dell’istituzione del senso unico, e molte firme erano contro.
Evidentemente a Casale non piace trovarsi ancor più isolata rispetto alle altre frazioni di Prato; molte signore, che erano abituate a fare la spesa in un piccolo supermercato di Tobbiana, non ci vanno più. Andare a Iolo e a Tobbiana è complicato, al mattino.
A Tobbiana, chi lamenta un calo di affari, ha ragione da vendere.
Ma ha ragione in avanzo anche chi dice che il senso unico ha dato un tono migliore alla via incriminata (anche se poi la sera la strada è usata solo per sostare con le macchine in comodità davanti casa creando una strada-parcheggio).
Insomma è un pasticcio a colpi di imposizioni e di firme. Così si genera divisione e inimicizia. E proprio questo vuole la cattiva politica.

A Casale poi è stato imposto anche un giro del traffico, che vede l’uscita dal paese su un argine del fosso, dove i pedoni vanno a loro rischio e pericolo. Nel senso unico del borgo vecchio, stretto, le macchine sfrecciano indisturbate.

In tutti questi anni, fra tutte queste firme, non s’è fatto niente per i 'fondamentali:' andare senza affanni a piedi o in bicicletta, che è ancora il mezzo preferito dalle signore e dagli anziani al mattino per spostarsi fra le frazioni. Molti da Casale a Tobbiana o a Vergaio vanno così.
Non s'è fatto niente per incentivare mezzi alternativi di spostamento.

D'altronde andare a piedi o in bici è pericoloso in molte parti di Prato.
Quaggiù non c’è un percorso in sicurezza per esempio lungo il viale alberato che separa Casale da Tobbiana, che chiedo da anni. Costa così tanto crearlo? Dobbiamo ancora una volta raccogliere le solite inutili firme? (Perché gli alberi buttati giù dal vento non sono stati ripiantati?).

In realtà lo stesso problema esiste fra altre frazioni della Circoscrizioni Sud, che da questo punto di vista è stata la più martoriata.

Tutto e solo per le macchine e le questioni non finiscono mai.
Bisogna cominciare ad abituare i cittadini a utilizzare, in parte, anche altri mezzi. Però un autobus fra le frazioni non c’è. E non è previsto.
Per i cittadini del futuro, i bambini, il modello è solo e sempre quello dello spostamento con le macchine. In bici si va solo la domenica, e sulla ciclabile, che è solo il luogo dello sport.
Nel futuro si prevedono solo altro cemento (costruiranno altre strade) e strumentalizzazioni politiche, di cui molti cittadini come me, e molto più di me, non ne possono più.
Maila Ermini

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ricordo che Primavera di Prato aveva proposto uno studio di fattibilitá per le ciclabili a Prato, ma é finito nelle mani di un vice-sindaco ciuffolone, non ricordo il nome, che, dopo un mese, ha detto che 'non ci sono soldi'. E allora dov'é la loro bravura? tutti siamo capaci di fare le cose con i soldi. I politici, ciuffoloni e no, dovrebbero farle anche senza soldi.
Ma che li abbiamo eletti a fare?

Fiele da Clitognacci

P.S.
un caro saluto al parrucchiere del vice-sindaco

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