martedì 19 aprile 2011

Prato città indisciplinata e intollerante

Anche oggi ho rischiato andando in bici in centro.
Ogni giorno è così, i poveri ciclisti rischiano la vita nella città di Prato.  Gli automobilisti  sono maldestri, quasi nessuno rispetta il codice della strada, per loro le biciclette sono un fastidio, un intralcio. Per non parlare dei motorini che spuntano ovunque all'impazzata, molti ragazzi nemmeno indossano il casco; per non parlare dei TIR, che li vedi ovunque. (Oh, Prato città industriale! Ma l'interporto non li doveva raccattare tutti, questi TIR? No! Dopo aver sepolto per sempre la città etrusca, scopriamo che l'INTERPORTO E' VUOTO!).

E' evidente che gli amministratori non viaggiano - nessuno - in bici, che nemmeno girano a piedi, se si esclude i quattro passi in centro.
Altrimenti prenderebbero provvedimenti.
Altrimenti scoprirebbero una città scomposta, indisciplinata, intollerante verso chi usa un'altra mobilità.
Non bastano le misure, annunciate, dei controlli elettronici per impedire che le macchine invadano il centro; non basta un centro storico pedonale. Certe misure non le considero nemmeno sufficienti, anche se essenziali.
Non bastano nemmeno maggiori controlli, che pure non ci sono.
A Prato ognuno va dove vuole e anche i sensi unici NON sono rispettati.
Dunque cosa aspetta l'amministrazione a prendere misure urgenti (e non solo repressivie ma anche educative)  in materia di traffico cittadino, e per cittadino per favore si intenda TUTTA la città, basta con il considerare PRATO - che è CITTA' ESTESA, lo dice e rappresenta bene il suo nome, PRATO! -  basta considerarla solo dotata di centro storico (peraltro trattato parecchio male, al meglio che possono lo immaginano un mercatale!)?

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