martedì 10 maggio 2011

L'informatore della Coop

Il giornaletto della Unicoop di Firenze entra in tutte le case dei soci ogni mese gratuitamente.
Svolge un'attività di informazione relativa ai supermercati, le offerte, i prezzi più bassi; da consigli e suggerimenti, da quelli medici ai passatempi, insomma è il classico libretto che leggono tutti gli anziani, ma non solo.
Oltre a una informazione istituzionale, ve n'è una prettamente politica e sociale: punta molto sul valore della solidarietà, dell'ambiente, sulla tipicità toscana e, di volta in volta affronta temi di attualità: in questo numero di maggio parla di due argomenti importanti: uno sul nuovo museo di Artimino, Carmignano; l'altro sul referendum sull'acqua.
Il museo di Artimino viene salutato con festa: il titolo è "La città degli etruschi". Non si parla della città di Gonfienti, come nemmeno all'interno del museo Gonfienti è citata. Però colpisce la frase finale, pone dei dubbi: "La fortuna del neonato museo - seicento metri quadrati di estensione, dotato di tutti gli accorgimenti tecnologici di ultima generazione - è quella di possedere spazi ampi, in grado di ospitare i prevedibili frutti degli scavi in corso. Perché una cosa è certa: sotto la superficie dei circaq uaranta chilometri quadrati, l'area del Parco Archeologico, altre sorprese sono in arrivo".
Domande: quali sono gli scavi in corso? Quali sono le sorprese in arrivo? Il redattore, Riccardo Gatteschi, ha precise informazioni al riguardo? Non si tratterà piuttosto dei reperti della vera 'città degli etruschi' della zona, Gonfienti, che la Ispettrice Poggesi vuole togliere a Prato?
Beghe di paese, si può pensare. Ma, come ho detto più volte, non è affatto così.
Non mi risulta che l'Informatore abbia mai parlato della città di Gonfienti, se non in linea con i dettami della Soprintendenza.

Secondo punto: l'acqua. Il titolo dell'articolo, anzi dell'editoriale, è " Referendum. Acqua bene prezioso. Prima del profitto, dev'essere garantita la disponibilità per tutti, la qualità, il controllo dei cittadini."
Giusto.
In fondo si legge:
 "Certo non pensiamo di tornare alle municipalizzate, come prima: troppe, per essere efficienti e dare il miglior servizio al costo più basso. Spesso ci vogliono aree più ampie del piccolo territorio comunale per raggiungere buoni livelli di efficienza; quindi è la forma di società che si vuole imporre per queste aziende più grandi. La società per azioni è controllata e guidata da chi detiene la maggioranza, o una quota di controllo, del capitale. Nelle società cooperative, invece, vale il principio "ogni testa un voto": una garanzia affinché prevalga l'interesse comune e non la logica del profitto".
Tutto bello, se fosse vero.
Cosa significa oggi essere socio della Coop? Quanto conta, in realtà una testa per un voto? Praticamente nulla. Dunque quello che sponsorizzano è il loro potere, oltre che l'acqua 'pubblica'. In realtà se non si affronta la gestione democratica, come veramente funzionano queste cooperative, non si può credere alle belle parole, sulla carta condivisibili, del librettino "L'informatore", che agisce dunque sulla doppia marcia di controllo del proprio capitale e del consenso-appoggio politico.
Andremo a votare e voteremo contro la Legge Ronchi che vuole che le società per azioni gestiscano le reti idriche. Tuttavia l'acqua è un bene talmente prezioso e di tutti che non accettiamo di essere presi in giro da nessuno, nemmeno da chi spacciando valori di solidarietà, condivisione eccetera, gestisce poi gli interessi propri o di partito e arriva a costruire la mega-Unicoop con annessa multisala di Capezzana di Prato.

1 commento:

Unknown ha detto...

L'attenzione per Gonfienti è un prezioso contributo. Grazie.

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