venerdì 27 maggio 2011

PRATOPARTECIPA? NO, GRAZIE!

Parte Pratopartecipa, la nuova costituente per la partecipazione a Prato. A cui ripetiamo il nostro no.
L'abbiamo detto tante volte: la partecipazione dei cittadini non può essere istituzionalizzata e regolata punto punto, a tal punto che è il Sindaco a sollecitare i temi, e l'assessore alla partecipazione a regolare le danze!
Entro i primi di giugno sarà on line un sito web, PratoPartecipa.it, che consentirà ai cittadini di avanzare proposte di discussione, che dovrebbe portare alla creazione di progetti che il Comune valuterà, e a cui fornità una 'risposta motivata'. L'elaborazione di queste proposte avverrà attraverso gruppi di studio formati da semplici cittadini, funzionari, esperti e chiunque sia interessato, in modo da elaborare soluzioni condivise , 'tra senso comune e nozioni specialistiche'. 
Già in tempo di elezioni, due anni fa, il Centro-Sinistra propose questo modello partecipativo all'Urban Center, e tutti andammo a protestare, incluso il signor Sanesi che ora è a capo di questo gruppetto dei 'partecipatores', il quale  ha dichiarato: «Ringraziamo l'Amministrazione comunale per il grande lavoro fatto per avviare il processo partecipativo in tempi così celeri. Abbiamo infatti ottenuto quel che avevamo chiesto: un luogo in cui riunirci, la revisione del regolamento e la creazione di un sito web. Così si costruisce la partecipazione come opportunità di crescita per la città».
Queste frasi fanno l'eco a quelle che risuonavano nei tempi in cui lo 'Scudo Crociato' imperava.
Questo modo di proporre la partecipazione è per nulla democratico, assente la dialettica - nella confezione regalo comunale è un po' come se controllato e controllore fossero la stessa cosa!-,  per questo combattemmo insieme ai comitati un tempo, che ora invece ci appaiono del tutto lontani dagli "indignados de Plaza del Sol" di Madrid, di cui in tutta Italia sono stati i precursori.

Questi sono solo la pallida immagine degli indignati che sfilarono contro l'abbattimento degli alberi di piazza Mercatale, che ora giace nella più completa indifferenza e bruttura auto(im)mobilizzata.

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