Dopo la storia della punzonatura gratis delle biciclette e tutta la montatura mediatica provincialotta, in realtà c'è da dire che la sostanza non cambia: Prato non è la città delle biciclette.
Chi si muove come me in bici in città, rischia continuamente di essere investito.
Sembra una questione 'minore', ora che tutti stanno affilando le penne e sprimacciando le piume per le prossime elezioni, ma è una delle cartine al tornasole della cattiva amministrazione di questa triste città.
Sembra una questione 'minore', ora che tutti stanno affilando le penne e sprimacciando le piume per le prossime elezioni, ma è una delle cartine al tornasole della cattiva amministrazione di questa triste città.
Questa ultima giunta non ha fatto praticamente nulla per facilitare la mobilità alternativa in bici e le piste ciclabili che ci sono, sono lasciate al buon cuore dei cittadini.
Ci sono dei tratti, al momento, dove le canne sono cresciute così alte che quasi non ci si passa che alternandosi.
Tanto meno si è pensato di sensibilizzare all'uso della bici, a creare, con poca spesa si sarebbe potuto fare, dei tratti ciclabili sui alcuni marciapiedi che possono essere idonei al percorso misto pedo-ciclabile.
Tanto per dire una stupidaggine.
Né a scuola né altrove attraverso media, pubblicità o altro è stata messa in campo qualche tipo di sensibilizzazione, anche per tentare di convincere chi guida a essere più rispettoso verso pedoni e biciclette. A rispettare il codice della strada, questo sconosciuto.
La punzonatura delle biciclette, che poi, da mossa pubblicitaria-pre-elettorale si è trasformata in autogol, non serve a gran ché, se non a mostrare una città ormai volgare e aggressiva da questo gratis giuntaiolo a tutti i costi.
Propongo di punzonare Prato e chi la guida.
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