Le dichiarazioni dell'on. Mazzoni uscite ieri sulla stampa e che copio sotto, non costituiscono certo una novità, nel senso che fanno parte del gioco, ormai piuttosto noioso, del rimpallarsi le responsabilità.
Cadono però nel giorno in cui arriva a Prato il ministro Lupi e incredibilmente vi rimane il fine settimana, certamente per organizzare, mettere le basi del prossimo lavoro elettorale da fare.
Era quindi normale che l'on. Mazzoni si facesse sentire e levasse la voce in alto, anche affinché Lupi sapesse che localmente si stava svolgendo il giusto lavoro contro i cattivi della Regione Toscana.
Ma a parte questo e altro che dirò poi, interessante mi pare, nella dichiarazione dell'onorevole, l'accenno al Pit (Piano di indirizzo territoriale).
Cioè, dalle parole di Mazzoni scopriamo che Rossi vorrebbe fare di Prato una immensa area agricola.
Viene davvero da ridere, anzi da scompisciarsi dalle risate. Ma quando mai Rossi vorrebbe fare di Prato una immensa area verde?
In realtà dalle parole di Mazzoni risulta che il PdL locale è anch'esso il partito del costruttori e considera le aree verdi come il peggiore dei mali. Cioè si capisce che non solo il PD lo è, che avrebbe voluto costruire sull'ex-area Banci eccetera eccetera!
Involontariamente egli conferma che questi due partiti, pur in maniera diversa e difendendo le proprie rispettive posizioni eccetera, appartengono entrambi al 'grande partito italiano contro le aree verdi'.
Nella dichiarazione si trova poi, tutta contro il Governatore della Toscana, la solita tiritera sulla pratesità, ora rilucidata con la mostra al Palazzo Pretorio e le tante celebrità che si son viste arrivare (a proposito, mi piacerebbe sapere, come curiosità pura, se Sgarbi sia venuto gratis alla mostra oppure no...), la dichiarazione che la 'Destra' avrebbe scongiurato il 'pericolo' che la città cadesse nelle strettoie della staliniana Area Metropolitana (e quindi il topos dell'anti-fiorentinità), e infine la difesa del 'partito del viadotto sulla Declassata', entrata grazie a Lupi nel novero delle 'opere strategiche'.
"Il governatore Rossi ha due ossessioni: Berlusconi e Prato. Mai, infatti, si era visto un governatore andare a fare volantinaggio in Versilia contro un ex premier della Repubblica. A proposito: mi sarei aspettato che, approfittando delle spiagge piene Rossi ne avesse approfittato anche per andare sul litorale di Massa a spiegare il perché del maxibuco da centinaia di milioni nelle casse dell’Asl di Massa quando lui era assessore regionale alla Sanità. Ma non l’ha fatto.
E ora, come pratese, gli chiedo spiegazioni dei motivi che lo spingono a remare costantemente contro gli interessi di questa città. Non a caso voleva inserirci nella Città metropolitana fiorentina, con la conseguente perdita di tutti gli uffici territoriali dello Stato, con un ingiustificabile colpo di mano fortunatamente sventato dal Parlamento.Per non parlare della variante al Pit, una summa di incongruenze e di diktat al confronto del quale i piani quinquennali di staliniana memoria erano degli strumenti di programmazione flessibile e partecipata. Un Pit che, allargando a dismisura il Parco della Piana per una sorta di compensazione impossibile con i problemi provocati dall’ampliamento di Peretola, ha di fatto trntato di comissariare l’urbanistica del Comune di Prato, trasformandone la parte destinata allo sviluppo in un’immensa area agricola. Non solo: sostenere, come ha fatto a più riprese Rossi, che il polo oncologico pratese sarebbe “inutile”, è una valutazione superificiale e offensiva, che non tiene conto di quella che è a tutti gli effetti un’eccellenza mondiale. Per non parlare dei 25 milioni stanziati dal governo Berlusconi per il distretto pratese e che la giunta Rossi voleva invece spalmare su tutto il territorio regionale. Ma l’ultimo episodio è forse il più grave: dopo che la Regione ha dato il suo assenso all’inserimento del nodo viario del Soccorso tra le infrastrutture strategiche, Rossi sta facendo di tutto perché il relativo finanziamento non arrivi. Prima è andato personalmente al ministero per indicare le priorità della Toscana evitando accuratamente di menzionare Prato, poi ha ripetuto la dimenticanza nell’incontro in Regione davanti al ministro e agli amministratori locali toscani. Ebbene: dopo che il ministro Lupi ha annunciato a Prato che entro l’anno il Cipe stanzierà 15 milioni per il Soccorso insieme ai fondi per la Bretella di Lucca, Rossi pare proprio che non abbia intenzione di arrendersi, e dunque di continuare a remare contro. E’ una vergogna, perché un governatore avrebbe il dovere di tutelare allo stesso modo tutte le città della sua regione, anche quelle amministrate dal centrodestra. E meno male che all’inizio del suo mandato aveva detto che “se riparte Prato riparte tutta la Toscana”.
Riccardo Mazzoni
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