Bellissima serata, ieri a La notte dei racconti. Poche persone (tutti erano affaccendati
in cene e riunioni elettorali, a raccogliere gli ultimi voti), molto intimo ma
pieno di spunti.
Da segnalare le letture: quella di Gianfelice, che ha
letto la "Riunione Sindacale" tratta dalla sua pièce Fabbrica; Fabiana ha letto una favola sul senso della musica, La soffitta invisibile di Rossella
Fabbri (Edizioni Corsare); Fulvio un paragrafo tratto dalla Storia
di Cristo di Papini ('Mammona') e altri hanno raccontato liberamente, facendo
varie considerazioni, anche politiche (ma nessuna propaganda elettorale),
personali, sull’educazione dei ragazzi, sul teatro. Ci sono stati ricordi, testimonianze (la mia quella legata
al Premio Teatrale "Fondi La Pastora").
Abbiamo terminato oltre mezzanotte. Da ripetere assolutamente,
magari in autunno o inverno.
Al solito, quando è fine settimana d’estate, la parrocchia
vicina accoglie feste di matrimonio, dove si fa un uso volgare della musica ad
alto volume, come una discoteca. Eppure le canzoni stile karaoke non erano che
lontane, non hanno ‘vinto’.
Emblematico il sottofondo musicale volgare mentre si leggeva La soffitta invisibile, che parla proprio del senso della
musica, o “Mammona” di Papini.
Sembrava costruito
apposta per dire che il sacro non abita più là, in parrocchia, ma altrove, magari in un
piccolo teatro di legno.
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