A pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, nulla sembra più lontano dell'Europa.
Eppure eravamo convintissimi europeisti. Fino a una ventina di anni fa?
Cosa è successo, nel frattempo?
E' successo che l'Europa si è burocratizzata ed è stata occupata dai poteri economici forti; abbiamo avuto anni e anni di Berlusconi e della sua politica a tratti molto anti europeista.
Non abbiamo avuto statisti di rilievo; né politici, né in Italia né altrove.
Non abbiamo avuto politiche di rilievo.
Non abbiamo avuto politiche di rilievo.
C'è stato l'avvento dell'euro, a partire dal quale abbiamo sperimentato il declino economico.
Abbiamo perso e lasciato da qualche parte molte conquiste sociali.
Risultato: siamo molto più interessati al nostro piccolo orticello, e non riusciamo a guardare molto oltre il conto in banca.
L'Europa è Marte, o forse Plutone.
Un Plutone d'esecuzione?
Il nostro orticello è tuttavia infestato dalla solita gramigna.
Nessun orizzonte di gloria, nessun diserbante vero in arrivo.
Solo le zucche e gli zucconi vi prolificano, vi svettano vecchi e giovani con un alto tasso di dilagante terroristico conformismo e compiacente sudditanza di cacca. Che però non concima, perché è inquinata.
Corrotta.
Vivrò questa ultima settimana che ci separano dalle maledette inutili elezioni come un calvario.
Mi ricordo mio fratello quando faceva il militare, ripeteva: -Mancano tot giorni all'alba.
Nel nostro caso... al definitivo tramonto europeo? (L'orticello ormai è spacciato).
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