giovedì 29 marzo 2018

A che serve il teatro?

Due giorni fa, il 26 marzo, si celebrava come ogni anno la giornata del teatro.
Ma non c'è niente da celebrare, casomai da osservare come, ormai da tempo, in una società spettacolarizzata, egotica e 'narcisante',  il teatro sembra aver perso anche la sua funzione. Tutti attori, con i social! (In realtà strumenti passivi, come le recenti notizie sull'uso dei dati di Facebook hanno svelato).

E dunque, a cosa serve il teatro?

Ha una funzione educatrice all'arte (da Schopenhauer a Gramsci, molte sono state le riflessioni sul teatro); ha una funzione politica (se non vuole cambiare la società, almeno vuole dire la verità); e ha una funzione scientifica (vedi la 'scoperta' di Edipo, che è stata fatta attraverso il teatro, o anche tutte le riflessioni filosofico-antropologiche di Nietzsche...).

Per ora mi fermo qui, ma oggi sembrerebbe servire più che mai. Ora bisognerebbe anche aggiungere una riflessione più strettamente politica del momento attuale, nel senso - e come si dovrebbe fare per il cinema - nel mondo postcapitalista, ipercommerciante, ci si dovrebbe chiedere come funziona la programmazione dei teatri, gestita troppo spesso a livello clientelare o di influenza, ed è il caso del cinema, esclusivamente commerciale e culturalmente colonizzato (per esempio una programmazione nord-americana, per la stragrande maggioranza).
I teatri funzionano soltanto con la chiave di partito, punto.
Un tempo esisteva la censura, e ancor prima del Fascismo, esisteva una limitazione anche di costume, non solo politica, e certe cose non si potevano dire. Bisognava cambiare il testo (anche a me è successo con Matilda per la verità, c'è stato un atto censorio da parte di un comune, ma forse era solo un prestesto, chissà!), ma oggi non si entra in una programmazione di teatro se non per amicizia o favore, o per fama, possibilmente televisiva per far numero di biglietti.

Intanto noi si persiste, nonostante l'indifferenza e l'ostilità del mondo: sabato 14 aprile replico Turista il barbaro a La Baracca. Per chi ne voglia sapere di più:

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