Così recita la sentenza emessa dal tribunale di Firenze il 10 marzo 1302 nei confronti del Sommo Poeta e 'padre' della letteratura italiana e del mondo.
"Alighieri Dante è condannato per baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estortive, proventi illeciti, pederastia, e lo si condanna a 5000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici, esilio perpetuo (in contumacia), e se lo si prende, al rogo, così che muoia".
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