lunedì 12 marzo 2018

Zittire le donne

Il professor B. confessa la sua tendenza a zittire le studentesse quando intervengono, ma non gli studenti maschi. Il professore non se n'era accorto, non credeva di avere questa tendenza sessista, ma poi un giorno ha letto un articolo su questo atteggiamento degli insegnanti, donne e uomini nello stesso modo (ossia anche le femmine zittiscono le femmine, e non i maschi) e ha cominciato a studiarsi. Osservava che quando le sue allieve parlavano, egli provava un forte desiderio di metterle a tacere. Non accadeva lo stesso quando intervenivano gli allievi maschi, anche quando dicevano castronerie.
Ci sono studi che confermerebbero questa abitudine (1): ai maschi si darebbe completa attenzione, alle femmine no. Questo produce delle conseguenze, certamente pesanti.

Sembra anche che le donne vengano zittite - oltre che con la violenza come accade ancora in molte parti del mondo - con la tecnica del silenzio messa in atto dai propri compagni mariti eccetera, che non rispondono alle loro sollecitazioni.

D'altronde è noto che il potere viene esercitato ampiamente attraverso il silenzio.
"Niente rafforza l'autorità quanto il silenzio", diceva Leonardo, abituato ad avere a che fare con il silenzio dei potenti a cui si doveva sottomettere.
E Bernard Shaw in Matusalemme,  (cito a memoria) ricorda che "il silenzio è la più perfetta forma di disprezzo".

Sul silenzio come strategia del potere ho già scritto varie volte. (2). 



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