Ho copiato alcune immagini dal sito del PD di Prato per commentarle, ma questo partito non è l'unico ormai a usare le immagini-slogan per indicare, meglio, mostrare il proprio programma. Anche la cosiddetta opposizione ne fa ampio uso, e quindi nessuna differenza. Il programma diventa flash, immediato, luminoso: si tratta di chart, ossia grafici che contengono motti, pronti a comparire e scomparire nel battito di un tasto. E già domani sarà dimenticato.
Ma vado nei dettagli di alcune proposte da quel partito perché, ricordo, è quello che governa, pur nelle metamorfosi nominali, da anni-secoli, se si esclude qualche brevissima e quasi ininfluente interruzione:
Il rilancio è necessario. Giusto. Ora, negli ultimi giorni abbiamo assistito soprattutto a un veloce restauro di alcune piazze, con panchine e alberelli. Riguardo poi agli eventi culturali, sono soprattutto le feste gestite dai circoli o dalle parrocchie. Un tempo era più divertente perché c'erano le circoscrizioni e, pur per sbaglio, anche altri ci si potevano infilare. Ora no. Ora altri eventi non interessano, e lo posso testimoniare bene con il mio teatro di frontiera, dove i partitanti, tutti a parte qualche hapax legomenon, si guardano bene di entrare. Ma anche con la distruzione, altro esempio, del "Giugno con l'arte" di Iolo (altra zona di frontiera, e con questo Fulvio fu punito per il suo impegno contro la cosiddetta Multisala, ovvero Parco Prato). La cultura (sic!) la decidono loro, ed è soprattutto finalizzata, come sanno anche le vecchiette ormai, al consenso e voto.
Negozi di vicinato? Che faccia tosta! Dopo che hanno costretto molti commercianti a chiudere con i mega centri commerciali, vedi GIGLI e PARCO PRATO?
Si sono pentiti? Che lo dicano! Ma come si fa a dire che ci si è sbagliati, posto che qualcuno lo pensi, in un grafico pubblicitario che deve catturare il voto? Una chart inqualificabile e sfacciata, che vuole cancellare la memoria di chi, come Fulvio Silvestrini e altri, hanno gridato contro lo scempio, questo sì culturale ed economico, che tali centri del commercio hanno generato nella Piana fra Prato e Firenze. Pistoia al momento ne è libera, ma là ci pensano i vivaisti a creare il disastro.
Questa promo-immagine è la più divertente e assurda, e mostra una contradictio in adiecto, una contraddizione logica: si parla di valorizzare i prodotti tipici del territorio, e si mostrano i cantuccini di Prato, ma si usano termini inglesi: Eatprato, card, factory outlet! Da morir dal ridere! Quindi si tratta di puro visual merchandising o, preferisco, vetrina di partito.
1 commento:
Trovo davvero incredibile questa mancanza ormai strutturale di autocritica da parte del Partito Democratico. Pare che ammettere pubblicamente degli errori sia cosa da deboli, da stolti, da perdenti. E' esattamente il contrario! Chi pensa di non aver mai fatto scelte sbagliate, e che non serva scusarsi anche pubblicamente, mettendo mano a politiche di altra natura per rimendiare, è miope, oltre che amministratore modesto.
Se sul " lato opposizione" , a Prato, abbiamo una armata brancaleone di scarsa preparazione e pochissime idee, mi piacerebbe però che il partito che governa da anni e anni a Prato, cominci anche a dire "In questi frangenti abbiamo sbagliato". Non su questioni marginali, ma su quelle grosse: Nuovo Ospedale, Parco Prato e Creaf su tutte. Invece vedo sempre autoreferenzialità, spocchia e scaricabarile. Insomma, davvero un misero spessore politico e etico.
Posta un commento