venerdì 6 dicembre 2019

Il potere conservatore che non conserva

Vi invito a vedere il documentario Le mura di Sana'a, che Pier Paolo Pasolini girò a termine delle riprese del suo Decameron. Il poeta si appella all'Unesco affinché venga conservato il patrimonio artistico e culturale della città yemenita. Solo anni dopo, nel 1986, Sana'a è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità, anche grazie, o forse soprattutto, a questo documentario prezioso.

Colpisce che in quel paese già nel 1971 a introdurre la modernità e il mercato (!) troviamo i cinesi, che vi costruiscono le prime strade, e soprattutto vi spacciano i loro prodotti (di seconda scelta), profetizzando il futuro nostro presente uniformato dal neoliberismo.

Pasolini ritorna a una riflessione che ha già fatto varie volte: il Potere "conservatore" non conserva un bel nulla; anzi in realtà disprezza il patrimonio artistico e culturale, perché è economicamente improduttivo. Se è necessario, dall'indifferenza passa velocemente alla avversità, e quindi alla distruzione di quel patrimonio che non rende, cancellando la bellezza del passato
E infatti così è stato compiuto nel nostro Paese in nome della speculazione: "Per l'Italia è finita", dice PPP nel documentario. 1971!

Di questo dovremo ricordarci ogni volta che torniamo a parlare, soli, "della scandalosa forza rivoluzionaria del passato".
Come faremo già sabato mattina sulla petizione per il Museo Etrusco a Prato, che, sebbene abbia raggiunto le 1313 firme,  il Potere "conservatore" s'ostina a non volere.



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