lunedì 3 maggio 2010

Balle condite

Pubblico qui una lettera, che ho mandato sabato scorso ai giornali.
Intanto vi informo che:
1. il sito archeologico di Gonfienti è di nuovo infestato dalle erbacce;
2. che la Soprintendenza non è capace di gestire il sito (1000 mq di scavo);
3. che sono stati buttati al vento i 25.ooo euri (non hanno nulla da dire i fustigatores?).
Dunque, sorgono domande e considerazioni:
1. che cosa faranno dei soldi del benedetto sbandierato PASL dalla Provincia, se non si è capaci di mantenere un così ridotto sito archeologico?
2. che qui qualcuno è incompetente, ma nessuno ha il coraggio di dire e fare niente.
3. che dunque siamo lontani da poter usufruire il sito;
4. che sui giornali sulla questione etrusca vi raccontano un bel po' di balle condite.

Signor Sindaco,
al di là della retorica relativa alla futura gestione del sito archeologico di Gonfienti, di cui leggiamo sui giornali in questi giorni, Le scrivo questa lettera per alcune ‘piccole’ ma sostanziali richieste:

che davanti all’ingresso degli scavi venga messo un cartello che li indichi, che insomma si tolgano dall’anonimato;
che la strada che conduce agli scavi sia coinvolta nel piano di ‘risanamento buche’ e sia resa degnamente percorribile;
che si attivi presso la Soprintendenza affinché i reperti della Città Etrusca sul Bisenzio, almeno quelli più importanti, restino a Prato e non siano collocati pro tempore in attesa di passare definitivamente a Campi Bisenzio come intende fare la Soprintendenza;
che si attivi presso lo stesso ente affinché già da subito gli scavi siano periodicamente ma costantemente riaperti, coinvolgendo le associazioni interessate del territorio.
Faccio poi un appello affinché tutte le forze politiche, le associazioni, gli enti preposti cessino di trattare ‘la questione etrusca’ di Prato come campo per i loro interessi di parte, ma siano considerati come un vero e proprio bene comune, una ricchezza per la città che attende – già da troppo tempo ormai dopo essere stata quasi del tutto ricoperta - di essere ancora conosciuta e valorizzata.


Maila Ermini

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