Lo Stato ha il monopolio della forza, e quando serve, quando non trova altri mezzi per imporre la propria volontà, lo esercita.
Nelle nostre democrazie occidentali la esercita vieppiù quando il potere è al tramonto, quando è disperato, esacerbato.
Così per la discarica non voluta a Terzigno, i poliziotti sono mandati a combattere contro la popolazione, ordinati da un governo ormai finito, triste tramonto di un potere gestito a libro paga da un odioso demagogo che ormai non ha più chance.
Il tentativo è chiaramente dittatoriale, e quando lo guarderemo indietro, quando lui se ne sarà andato insieme a tutta quella odiosa corte, e guarderemo il buco enorme che avrà lasciato, lo capiremo.
Ma prima che se ne vada, perché lui sa d’esser ‘condannato’, altri tristi episodi, violenze, uso disperato della forza e dei media.
E tuttavia, anche se capiamo le loro ragioni, gli appelli, non per questo tifiamo per i maitre-à-penser televisivi e per la loro mito-logia d'opposizione, barricate catodiche che il popolo televisivo è chiamato a difendere. Corticelle d’amici, relazioni, situazioni che conosciamo bene, per cui la RAI è quel bunker, quell’agorà di privilegiati e di clienti, di paria.
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