L’autunno di Berlusconi è ormai arrivato, e nulla sembra arrestarlo più. Le piazze sono in fermento, e quel colpo che avrebbe tanto voluto infliggere alla cultura di Sinistra, che a suo parare si annida nelle università, è costretto a sospenderlo, a tornare indietro.
Troppe piazze contro di lui e contro la sua ministra.
Sono anni e anni che la scuola e l’università, l'università e la scuola vengono flagellate da ministri e da fondi che sono ben poca cosa. I risultati si vedono.
Quello che c’è di buono in quel decreto, il tentativo, non si sa quanto efficace, di snidare il nepotismo e il clientelismo dalle università, affonda contro il tentativo, ben più forte, di rendere la scuola e l’università al servizio del lavoro, di finalizzare tutto all’efficentismo e al ‘servire il capitale’.
Dunque l’operazione berlusconiana anti-universitaria non riesce, e vien fuori la scusa dei soldi mancanti, e Tremonti che dice che non si può.
Ma l’autunno non è solo quello del patriarca, è anche quello di un Centro-sinistra specchiato nel suo rivale, fondante di identità oppositiva, senza il quale cadrà anch’esso inesorabilmente come il castello di carta.
A Prato tentativi di rianimazione si cercano di dare con Ilaria Bugetti, sindaco di Cantagallo, che probabilmente - se come sembra diventerà segretario provinciale del PD - servirà anche come prossimo candidato sindaco. L’operazione è di facciata, ma è l’unica possibile e per un po' funzionerà, come il belletto al morto nelle funeral homes americane, che rende il cadavere ancor più bello del vivo.
m.e.
m.e.
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