venerdì 22 ottobre 2010

Ter-ignis

'La rivolta dei rifiuti' a Terzigno non è che la punta dell’iceberg.
Un ciclo dei rifiuti impazzito per un sistema impazzito di consumi.
Dunque il potere non sa far di meglio che costruire vari sistemi di distruzione dei rifiuti, inquinanti nocivi funesti, affinché il sistema possa continuare così com’è. Con tutte le conseguenze che sono conosciute, con i disastri, dissesti ecologici, con città in rivolta.
Mettere in crisi il sistema dei consumi è troppo rischioso, troppo costoso, faticoso per tutti. Ma sarebbe l’unica via.
Per esempio tentare la strada della didattica, affrontare il problema dalle scuole; essere noi in prima persona consapevoli di questo disastro e cercare di contrastarlo.
Il ministro dell’ambiente questo dovrebbe fare, insieme al ministro dell’istruzione: mettere in moto una gigantesca campagna di sensibilizzazione per produrre meno rifiuti, nelle scuole, nei comuni, nelle famiglie.
Questo è il primo obbiettivo, ministra. Creare una rete culturale.
Questo significa far cultura. Avete tutti gli strumenti per farlo e non lo fate, non ci provate nemmeno.
Invece lei che fa? Addossa, nelle sue dichiarazioni, il problema alla camorra, che capeggerebbe i rivoltosi di Ter-ignis!

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