martedì 12 ottobre 2010

Della morte del cinema

Dispiace sapere  che il proprietario di maggioranza del cinema Modena di Vaiano, il signor Bruni, stia pensando di vendere per trasformare il locale in un luogo di culto.

Segno triste dei tempi.

Il cinema, usato anche come teatro da compagnie amatoriali, non va più. 380 posti sono tanti da riempire.
Mi permetto di dire che non è soltanto l’apertura dell’Omnia Center, l’orrenda, funesta Multisala di Capezzana che ha causato il drammatico calo degli spettatori, anche se ha decisamente contribuito.

C’è prima di tutto la televisione.  Anzi, la televisizzazione del mondo. Non è più necessario andare al cinema, che racconta storie. La televisione, anch'essa affamata di pubblico, diventa sempre più 'interessante', racconta storie vere, storie cruente, sesso, violenza e morte in diretta, la realtà (deformata) che racconta risulta molto più interessante della fantasia, e lascia gli spettatori sazi. Dopo essersi riempiti di 'storie' alla televisione, si ha sempre meno voglia di andare a seguirne altre, che poi non sono 'vere', al cinema.

E poi c’è il luogo: il Gustavo Modena è un locale del passato, Vaiano è decentralizzato, e la città marca il segno dove andare: nel centro, in quel centro, in quel luogo. La politica poi, con la retorica del 'centro', con la rivalutazione del 'centro' (e non del luogo urbano), in connubio di malo interesse economico con i grandi gruppi, con i potentati,  fa il resto.

Solo rassegne cinematografiche ‘particolari’ possono attrarre un ‘certo’ pubblico, ma anch’esso deve essere ‘segnato’, ‘marcato’ in un determinato modo, come luogo alla moda, fatto da gente alla moda o con certe caratteristiche. Allora può andare.

Ma un cinema di montagna, a chi può interessare, quando poi la distribuzione delle pellicole è ferocemente tutta uguale? Che – e questo accade anche in teatro – in tutti i locali si vedono gli stessi spettacoli?

Dunque meglio andare in centro, nel centro, dove c’è l’illusione del ‘centro’, della 'vita'.

La stessa fine l’ha fatta il cinema teatro di S.Giusto, il Frassati, che fino a poco tempo fa era usato anche come teatro. Ma è morto prima il cinema.

La televisione è il singolare nemico del cinema, molto più che del teatro, che ancora resiste e a tratti resuscita per la carne (vera) dell'attore e per l'assenza di tecnologia. E ancor di  più è nemica  questa televisione, questo schermo televisivo sempre acceso che tutti ci portiamo ormai addosso, spillato davanti, ormai davvero televisivizzati anche noi. Mostri identici, siamo al di là degli zombies, esseri iperreali.

m.e.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Qui un altro commento sulla vicenda, inparziale disaccordo con te: http://gruppo_lettura.blog.tiscali.it/2010/10/13/arriva-la-moschea-brrrrrrrrr/

Ciao Maila :-)

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