giovedì 7 ottobre 2010

Perché il Sindaco Cenni ha sbagliato politicamente a negare il lutto

La città sta facendo il lutto per conto proprio, per accorgersene basta andare in giro, e non ha bisogno del no del Sindaco Cenni o del sì dettato dalle strumentalizzazioni sulla pelle delle tre donne.
Perché sono morte tre persone in modo assurdo.
Perché la città non è curata, come sempre poco lo è stata.
Perché da anni e anni la città vede solo ridurre il suo territorio mangiato dal cemento.
E queste morti hanno disvelato che' il re è nudo'.

Il sindaco non poteva far altro che dire no, ostaggio com’è di una giunta che ha fatto della politica anticinese il suo vessillo, che proprio per questo ha vinto le elezioni.
Ma ha sbagliato. Ha sbagliato politicamente. Perché ha confuso la rozza politica che fa o gli fanno fare, che trova moltissimi sostenitori in una città educata da decenni alla rozzezza, col sentimento umano, esclusivamente umano che si prova tutti davanti alla morte. A qualsiasi morte, ma ancor di più come questa.

Davanti alla morte le categorie politiche cessano di operare.

Avrebbe dovuto avere il coraggio di dire, di spiegare la differenza e dire sì al lutto cittadino, perché la morte in via Ciulli è un ‘danno’ alla città, è dolore non causato dalla diretta volontà di qualcuno (anche se le responsabilità ci sono eccome!), è un disastro accaduto nella città di cui lui è il simbolo oltre che il rappresentante: così, paradossalmente, la  rozza politica anticinese della giunta, ad uso, consumo e allevamento del popolino, sarebbe stata rafforzata, perché avrebbero potuto dimostrare che quando fanno i blitz nei capannoni, quando costringono i cinesi a certe regole senza loro stessi seguirle, quando perseguono la legalità, la pratesità, non ne fanno una questione razziale o pregiudiziale.

Invece ora potrà essere detto. E non bastano le dichiarazioni, le bandiere a mezz’asta. Doveva esserci un atto simbolico vero ufficiale, dichiarato al mondo, un atto 'choc' per un sindaco di Destra che, fondamentale, avrebbe simbolicamente compensato, simbolicamente risarcito la terribile morte delle tre donne. Perché la morte è accaduta nel territorio di cui lui è incarnazione vivente. E quindi sarebbe stato giusto  vederlo 'sacrificato', 'piegato', 'prostrato'. Insomma, dichiarare il lutto cittadino avrebbe simbolicamente pagato la Morte, che ora si dichiara invece insoddisfatta.

In questo modo l'errore politico è enorme, la Destra ha offerto  un vantaggio  alla cosiddetta Sinistra, che inaspettatamente incassa e tesorizza.

Certo, Sindaco, avresti avuto dietro tutta la muta abbaiante degli amministratori-questurini. Ma  il mondo intero si sarebbe stupito, e nel tempo avresti guadagnato credibilità, te e la tua giunta, proprio ripeto in quella politica che non condivido e che persegui.

Per questo, Sindaco Cenni, non t’ho mai creduto quando mi dicevi , durante la campagna elettorale, che bisogna superare le ideologie, che è finito quel tempo. Non fosse altro perché chi ti sostiene e ti sosteneva le ideologie, e quelle brutte e demagogiche, le ha rimesse in auge.

m.e.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Fateglielo leggere, al sindaco Cenni e a quel Mazzoni Pdl, quest'articolo, così magari ci capiscono qualcosina.
Brava Maila: e tu se' proprio una opinionista degna di ben altro che di un blogghe!

Stato Libero

Maila Ermini ha detto...

Ringrazio, Stato Libero.
Tuttavia credo che un 'blogghe' sia più libero di quel 'ben altro'.

Ciao.
Maila

Pratense ha detto...

Sono sostanzialmente daccordo con questo articolo, i morti per le disgrazie, le deficenze amministrative, per la negligenza e l' irresponsabilità di chi aveva il dovere di controllare, provvedere e prevenire, sono tutti uguali, quindi c'è stata una mancanza di stile da parte di Sindaco&Giunta, in parte emendata dalla bandiera a mezz' asta issata fuori dal palazzo comunale e da dichiarazioni di cordoglio tardive del Sindaco, il quale poteva pensarci prima evitando di dare adito a (peraltro legittime) discussioni sul tema.

Spero che si riesca a passare da una semplicistica e sbrigativa politica anticinese (che si realizza spesso anche con ordinanze parziali ed inutili sul piano pratico) al puro e esmplice far rispettare la legalità e le regole del vivere comune e civile, alle quali anche i nostri ospiti immigrati, come tutti gli autoctoni, devono adattarsi, non certo per essere costretti a pratiche vessatorie ma per essere educati TUTTI senza discriminazioni, al rispetto del "bene comune"... spesso e volentieri calpestato dai nostri stessi connazionali, come dimostrato anche dallo stato di degrado ed incuria dei sottopassi e di tutte le altre aree e strutture a rischio idrogeologico (fossi, torrenti ecc.) di questo comune.

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