giovedì 6 dicembre 2012

Torna Berlusconi, e noi condannati a un lungo tramonto

L'annuncio della possibile autoincoronazione di Silvio Berlusconi come candidato premier alle prossime elezioni ha il sapore di una pre-Waterloo, tipo un Berlusconi- Napoleone che sbarca all'Elba prima di essere portato a Sant'Elena.

La sua candidatura sancirebbe la fine non solo del PdL, ma della cosiddetta Destra italiana, che lui stesso ha contribuito a distruggere, 

Nessuno però può fermarlo, ha il partito e  tutti a libro paga.
Ha costruito tutto lui, la grande Menzogna è opera sua e se decide che sarà lui il candidato premier , tutti devono seguirlo.

Che tristezza, che disastro. Una tragicommedia, un lunghissimo "Autunno del Patriarca" che da queste parti ci condannerà, nella Toscana infelix e chissà per quanto altro tempo ancora -dopo la parentesi cenniana di Prato con i suoi assessori alcuni dei quali dicono addirittura di non essere berlusconiani (hanno la faccina come il culetto),-  ci condannerà alla perpetuazione del Piddì che si chiamerà Pillù o chissà come, con tutti i suoi mediocri santi, qualcuno giovane per fare bella figura e dare una pennellata renziana; più giovani ma certamente, ma non meno mediocri e inquadrati.

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