In questi giorni di affanno-inganno politico, di elezioni, primarie (per me inutili e a volte ridicole per la folla di gente che concorre) le città vengono portata via, svaligiate in fretta e furia.
Va bene tutto.
Una crisi economica e sociale profonda, di cui nessuno sembra parlare, che investe tutto e tutti. Si ruba ovunque, quello che si può.
I saccheggi sono all'ordine del giorno, delle ore.
Altro che parlare di 'sicurezza', su cui ha imbastito, vincendo le elezioni, la Destra. Questa parola non ha nemmeno più senso, si dovrebbe parlare, semplicemente, di barbarie.
La ruberia, aumentata in modo esponenziale a causa della crisi che questo governo nega, è solo un dettaglio della barbarie.
C'è poi il vandalismo, la maleducazione, la volgarità, l'assenza di cura generalizzata.
I rapporti fra le persone sono ormai falsati, ridotti quasi tutti a scambio commerciale o a profitto, mentre il lavoro, e non solo quello 'sicuro' (su cui speculano tanti politicanti) è ormai una chimera.
Mancano le letture, il silenzio, l'approfondimento; l'ascolto e lo sguardo.
Manca il progetto di città umane.
Direi che il nuovo anno si annuncia disperante.
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