Ho fatto riparare alcuni danni in teatro e studiato la dinamica del furto, facendo una simulazione.
1. E' certo che chi è entrato in teatro per rubare, lo conosceva. Sapeva qual era il punto debole per entrare, ma da cui non era facile uscire con gli oggetti ingombranti che hanno rubato; sapeva che invece era facile uscire attraverso un'altra porta portandosi le cose più voluminose senza rimanere dentro;
2. Probabilmente erano in due, ma solo uno è entrato; si tratta di ragazzi giovani (come quelli che avevo notato due giorni prima proprio davanti al teatro, giovani che mi conoscevano sicuramente e che hanno sobbalzato vedendomi), o di uomini agili, perché hanno saltato il cancellino del pereto.
3. Testimoni riferiscono di aver visto buttate in un cassonetto lungo il fosso due chitarre; e due chitarre mi mancano; chitarre di poco valore se non affettivo e di uso pratico, quegli strumenti che utilizzo durante gli spettacoli teatrali, e non musicali. Il fatto che abbiano abbandonato le chitarre può significare varie cose, ma certo che non le rivenderanno;
5. una cassa acustica si trovava in un posto scomodissimo; in alto, infilata in un perno; metterla e toglierla è difficile, come è difficile scorgerla al buio con una pila; hanno strappato il cavo, invece di sfilarlo comodamente: questo può significare che non è gente pratica di tali strumenti, come invece sono coloro che ne vanno in cerca;
6. nella stessa notte a Casale ci sono stati alcuni altri tentativi di furto, piuttosto atti di vandalismo, uno anche al Circolo Arci, ma niente è stato sottratto. Il Teatro La Baracca non era il luogo più facile per rubare in zona; è invece rischioso perché su una strada relativamente trafficata anche di notte.
Oggi c'è qualche elemento in più per avvalorare la tesi di chi dice che il furto non è stato soltanto sottrazione di oggetti.
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