Ricevo, pubblico e commento:
"Cara Maila,
qualche giorno fa ho letto sul tuo blog una specie di ringraziamento all'Assessorato alla Cultura e al Sindaco per aver pubblicato sul libretto delle manifestazioni natalizie il programma della Baracca. Sono stupita; l'hai visto bene? E' veramente vergognoso che un teatro che quest'anno compie vent'anni, vent'anni sul territorio senza praticamente costare, sia trattato così. Secondo me era meglio se non vi facevano questo favore. Davvero ti reputi soddisfatta? Io sarei incazzatissima nei confronti di questa amministrazione...". Lucia V.
Cara Lucia,
la tua lettera cade come il cacio sui maccheroni e ti ringrazio.
Ti rispondo però pubblicamente e ti dico: ma quale ringraziamento! Sono sommamente arrabbiata nei confronti di una amministrazione che ci prende letteralmente in giro.
Ti rispondo però pubblicamente e ti dico: ma quale ringraziamento! Sono sommamente arrabbiata nei confronti di una amministrazione che ci prende letteralmente in giro.
A parte qualche spettacolino qua e là, in realtà mai siamo stati trattati peggio; guarda, nemmeno da quelli dell''altra parte'.
Come ho scritto, in qualche modo sono stati costretti a metterci nel programma, perché ci sono state proteste; avrebbero tanto volentieri fatto a meno, e si nota: ci hanno dato uno spazietto striminzito e fatto male.
Questa giunta di Destra, capeggiata da un sindaco che si proclama 'civico', da una assessora alla cultura che si dichiara anti-berlusconiana, è ancor più colpevole, perché col suo comportamento somma il disastro al disastro in un momento come questo di profonda crisi, quando avrebbe il dovere di sostenere chi lavora sul territorio, e non fare cultura da propaganda e leva solo sui nomi e le mode, o appoggiare i soliti.
Insomma i cittadini non devono fare cultura, bensì devono riceverla solo dagli enti come se fossero emanazioni di idee divine; chi si permette di intraprendere un percorso autonomo è ostacolato, anche se non incide sulle casse pubbliche, e fanno il possibile per cancellarlo, distruggerlo perché sfugge al controllo e può offuscare la luce delle 'idee fisse in cielo'.
Dunque il danno che compiono è quadruplo: danno economico e culturale, e quindi politico e antropologico, perché allevano un pubblico conformista (anche quello giovanile lo è tanto) e pecorone.
Insomma i cittadini non devono fare cultura, bensì devono riceverla solo dagli enti come se fossero emanazioni di idee divine; chi si permette di intraprendere un percorso autonomo è ostacolato, anche se non incide sulle casse pubbliche, e fanno il possibile per cancellarlo, distruggerlo perché sfugge al controllo e può offuscare la luce delle 'idee fisse in cielo'.
Dunque il danno che compiono è quadruplo: danno economico e culturale, e quindi politico e antropologico, perché allevano un pubblico conformista (anche quello giovanile lo è tanto) e pecorone.
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