martedì 3 settembre 2013

Perché il museo di Gonfienti andrebbe fatto a Prato (Io non sono la 'pasionaria' di Gonfienti)

Riprendono gli scavi a Gonfienti...In realtà si tratterà di poco più di una ripulitura del sito. 
Mettiamo invece che gli scavi continuino oltre l'8 gennaio 2014, che arrivino altri soldi, che si compia un miracolo: che la Soprintendenza, il Comune, la Provincia, la Regione tutti vogliano riportare al giusto valore questa scoperta e altri scavi e altri reperti.
Mettiamo che questo sogno diventi realtà.

Ora il museo di Gonfienti è previsto alla Rocca Strozzi di Campi e io, sinceramente, non ho niente in contrario. Personalmente sono contraria ai campanilismi, per me la zona fra Pistoia, Prato e Firenze  dovrebbe essere contraddistinta unitariamente dal punto di vista amministrativo.
Quindi per me lo si può fare. Ma che lo si apra!

Tuttavia.

A Prato  un museo etrusco  avrebbe un valore molto importante per un semplice fatto, che finalmente la città potrebbe, almeno idealmente, cominciare a spezzare la sua storia culturale meramente industriale o di origine medioevale - sarebbe cioè un simbolo di un cambiamento di rotta da parte di istituzioni fondamentalmente non interessate alla cultura - non facciamoci ingannare dalla riapertura del Palazzo Pretorio (comunque, finalmente...) o dalla nostra bella biblioteca Lazzerini o dal Metastasio -, la città è stata ed è violentata culturalmente da generazioni di dominio industriale e massonico che in questo senso non l'hanno aiutata, anzi che hanno permesso immigrazioni sregolate per il proprio interesse e lucro, rendendola urbanisticamente disastrata e di difficile tenuta sociale e, nella crisi, economica.

Quindi è solo per questo che auspicherei un museo etrusco a Prato, non certo per questioni di campanile! Odio tutte le questioni di campanile, e soprattutto questa pratesità tanto sventolata da quest'ultima amministrazione.
Ma anche questo è un dettaglio, in fondo. In realtà al Museo di Artimino, fino a un anno fa almeno quando l'ho visitato io, di Gonfienti non c'era nemmeno menzione. Non è stato allestito dalla Soprintendenza? Non so poi se hanno cambiato, dato che l'abbiamo fatto notare. Una omissione non voluta? Una dimenticanza? Mah.

Quello che importa è che questo cambiamento di rotta culturale ci sia; se c'è, ma solo se c'è, il cambiamento, un museo qui o a pochi chilometri allora non fa differenza.

Altrimenti discutere di Rocca Strozzi sì o Rocca Strozzi no come museo diventa un pretesto, un furbo pretesto per proteggere quel potere che da anni ostacola la vera nascita della città etrusca.

P.S. Avevo già scritto questo articolo, quando mi hanno segnalato l'articolo de Il Tirreno che copio sotto e pubblicato proprio stamani. Credo che questo risponda già, nonostante quanto detto da Vittorio Giugni, che ha intessuto una pretestuosa polemica contro di me al solo fine di svalutare la mia azione culturale e politica a livello cittadino che da quasi cinque anni conduco tramite questo blog. Che lui con denigrazione definisce 'alimentare'. Come se io ne mangiassi, trovassi vantaggi economici con questo mio scrivere qui. Ma come dovremmo definire il suo, che offende così pretestuosamente le persone, gettando, diciamo educatamente...fango? 
In realtà Giugni ha criticato il fatto che io non avrei criticato Centauro, che è consigliere del sindaco. Egli, pretestuosamente ha preso a pretesto un articolo del Prof. Centauro su una mia opera, Laris Pulenas, simbolo della battaglia di Gonfienti, che è stata recentemente rappresentata a Luogomano e che debuttò a Poggio Castiglioni nel 2008 proprio per Gonfienti. Lui afferma addirittura che Centauro mi avrebbe messo a tacere scrivendo positivamente di quest'opera, mi avrebbe dato 'caramelle' per farmi zittire. Per questo lui dice che che io non critico Cenni, perché prof. Centauro mi terrebbe in silenzio con le 'caramelle', ossia con le belle recensioni!

Una storia, una calunnia, sempre per svilire l'azione politica che da anni conduco sulla città etrusca, o per svilire la mia immagine nel suo complesso.

Riguardo poi al fatto che io non ho abbia criticato abbastanza la giunta Cenni su Gonfienti o sul fatto che io non abbia parlato in precedenza della Rocca Strozzi, una ricerca nemmeno tanto approfondita su questo blog avrebbe smentito subito ogni dubbio al riguardo. E chi mi segue lo sa bene. E lo sanno anche i giornalisti.

Io vengo definita la 'pasionaria' di Gonfienti; involontariamente, certo, ma così si ridicolizza una battaglia difficile e che mi ha coinvolto in prima persona e che non mi ha fatto mangiare affatto. Mi permetto di suggerire un maggiore approfondimento e analisi critica o indagine giornalistica nei confronti dei  grandi interessi che riguardano Prato e tutta l'area della Piana che, come ho detto, hanno bloccato la vera nascita della città etrusca.
Riguardo poi alle parole della ispettrice Poggesi in lode di Edoardo Nesi, credo sia meglio stendere un velo pietoso, dato che come assessore alla cultura della Provincia egli è stato il 'grande assente'. Lo hanno affermato tutti, e anche coloro che lo hanno appoggiato nel PD, e incluso tanti impiegati sparsi nella provincia che per lavoro hanno avuto a che fare con lui, ma nessuno ha il coraggio di scriverlo o di ribadirlo pubblicamente. Ora egli siede al Parlamento, preferendo Roma a Prato.
Con ciò voglio criticare la sua azione politica che a mio avviso è stata del tutto inefficace.
Ricordo tra l'altro che lui fu molto maleducato con me, andandosene bruscamente senza ascoltare il mio intervento (naturalmente con una scusa di impegno istituzionale...), e quindi senza darmi diritto di replica, quando fummo ospitati dai ragazzi del Cicognini proprio per discutere della materia in questione nel 2011.



6 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche se il Sabatini Colletti ne riporta una accezione che potrebbe essere interpretata negativamente, il termine "pasionaria" a me ricorda la splendida figura della Ibarrui, la "Pasionaria" per eccellenza!
Altro che svalutare la fantastica battaglia per Gonfienti che ormai da sola porti avanti da tempo!

Anonimo ha detto...

Il signor Giugni scelga: o porta fatti concreti e inattaccabili a sostegno di quanto afferma o taccia. Spargere fango da dietro un computer è sport facile, e di basso profilo.

Anonimo ha detto...

Cara Maila,
preparati ad altri attacchi.
Ora tu devi sapere che molti sono dalla parte tua, e che siamo tanti a seguirti, come io vedo, e ti invito a continuare come sempre e a non aver paura
Grazie.

Lucia Caprio

Anonimo ha detto...

Il fatto che la ispettrice Poggesi abbia fatto la riverenza a Gestri e a Nesi, poteva anche non farlo, dimostra quanto queste nomine siano politiche...
e quanta poca libertà rischia di esserci in certi ambienti.
Come mai ora tutti difendono la Poggesi, anche il sig. Pofferi -di cui Giugni pubblica le dichiarazioni - che fino a qualche anno fa ne parlava negativamente?
Se volete, cito.
Perché questa alzata di scudi nei confronti della Soprintendenza?
Magari ci sono notizie positive che noi non sappiamo...
Il tuo 'film' è sempre più convincente, Maila.

Inoltre, anche la Soprintendenza può essere criticata, perché no? e non si capisce il perché di tutto questo accanimento.

Inoltre mi permetto di criticare la giornalista Maria Lardara, che afferma che tu avresti 'picchiato duro', mentre erano solo ironie...altre volte hai picchiato molto più duro..., mentre nei confronti di Giugni è molto più blanda. O così appare.

Stato Libero

Stato Libero

Anonimo ha detto...

Si capisce perché non ti danno i contributi.
Tu alzi il sasso dove si nascondono i vermetti!

Maila Ermini ha detto...

http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2013/09/04/news/ermini-ecco-perche-il-museo-etrusco-dovrebbe-nascere-a-prato-1.7685759

E' la replica che avevo chiesto a Il Tirreno e che oggi pubbilca sul suo sito web; in sostanza un estratto da questo articolo.

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