venerdì 4 ottobre 2013

Ricorso

Abbiamo fatto ricorso contro la Regione Toscana, in particolare contro l'Ufficio Cultura, che ha deciso di togliere il Teatro La Baracca di mezzo (insieme ad altri teatri e realtà) per la questione delle 'residenze teatrali'.

Noi speriamo comunque che presto siano tolte le 'residenze' anche a questi inspiegabili funzionari di questi cosiddetti uffici cultura (alcuni dei quali sono diventati tali sono per grazia di partito)  e siano impiegati a fare altro, visto che molti di loro non sono che cattivi esecutori delle volontà di qualcuno o degli arbritri della peggiore politica.

Ci hanno tolto tutto.

Mi piacerebbe far provare a questi funzionari e 'giuristi' cosa significa non avere più niente e gestire un teatro - pur piccolo - solo con i propri soldi.

Oppure far provare loro cosa significa dover guadagnare a vista, nella più totale incertezza e non aver più lo stipendiuccio sicuro, per cui fanno come quei cagnolini finti che una volta si mettevano nella parte posteriore delle automobili a dire sempre di sì con la testa. E forse presto capiterà anche a loro, come sta accadendo negli Stati Uniti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Togliamo, una volta per tutte, i politici o i loro portaborse dalle commissioni che assegnano fondi ai teatri, e più in generale, togliamo i politici dalla dirigenza di importantissimi Enti e Fondazioni ( non ultime, le Fondazioni Liriche ): gli sprechi e i "magna-magna" che sono avvenuti nei decenni sono per buona parte causa loro. Ridiamo la Cultura in mano a chi sa valorizzarla e gestirla per l'arricchimento morale e spirituale delle persone, togliamola a chi la stupra quotidianamente utilizzandola per parcheggiare amici, parenti, amici degli amici, ecc.

Anonimo ha detto...

Inviterei quanti scrivono i sacrosanti commenti su questo spinoso argomento a manifestarsi con nome e cognome. Perche' e' proprio sull'anonimato di chi protesta che si basa la forza repressiva e mafiosa del Potere, che continuera' a riproporsi con gli stessi schemi sino a quando le persone che protestano non avranno il coraggio di esporsi con la propria faccia, rinunciando magari a qualche briciola di privilegio che gli potrebbe cascare dal banchetto dei potenti.
Gianfelice D'Accolti

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